Entro oggi 23 aprile quindi si dovrà assolvere a questo obbligo, con importi esatti da pagare, decisi e pubblicati dall’Agenzia delle entrate. Il conteggio è quindi pubblico e si conoscono anche i codici tributo F24 resi noti dalle Entrate.
Vediamo in dettaglio come accedere all’importo esatto che ogni contribuente, forfettari in primis, dovranno pagare e con quale modalità si può assolvere l’imposta di bollo nell’era della fattura elettronica.
Imposta di bollo fattura elettronica: scadenza
Il decreto MEF 28 dicembre 2018 prevede, che “Il pagamento dell’imposta relativa alle fatture elettroniche emesse in ciascun trimestre solare è effettuato entro il giorno 20 del primo mese successivo.
Trattandosi questo aprile di un sabato e poi delle festività pasquali, la scadenza per il pagamento del primo trimestre dell’imposta di bollo slitta a oggi, martedì 23 aprile 2019.
Imposta di bollo fattura elettronica: pubblicati gli importi
Per un corretto assolvimento dell’imposta, l’Agenzia delle entrate ha reso noto l’ammontare dell’imposta dovuta sulla base dei dati presenti nelle fatture elettroniche inviate attraverso il Sistema di interscambio riportando l’informazione all’interno dell’area riservata del soggetto passivo Iva presente sul sito dell’Agenzia delle entrate.
Per conoscere l’importo esatto da pagare come imposta di bollo sulle E-fatture emesse nel primo trimestre del 2019 quindi, ogni contribuente, forfettario in primis, dovrà:
- accedere alla propria “area riservata” del sito web Agenzia delle entrate dedicata alle fatture elettroniche,
- cliccare su “pagamento importo di bollo”.
“Fattura elettronica e pagamento del bollo: come fare”
Fatture elettroniche: come pagare l’imposta di bollo
Appurato che, per sapere quanto pagare di imposta, occorre accedere alla propria area riservata, vediamo come è possibile assolvere al pagamento dell’imposta di bollo nell’era delle fatture digitali.
L’imposta di bollo sulle fatture elettroniche può essere pagata attraverso l’apposito servizio telematico reso disponibile nell’area riservata del soggetto passivo IVA, accessibile dal sito internet dell’Agenzia delle entrate,
In alternativa, per consentirne il pagamento tramite i modelli “F24” e “F24 Enti pubblici” (F24 EP), inserendo i codici tributo determinati e comunicati dalle Entrate.
“Spesometro ed esterometro: proroga al 30 aprile 2019”
Imposta di bollo fattura elettronica: i codici tributo
Oltre a rendere noti gli importi, l’Agenzia delle entrate, con la risoluzione n.42 del 10 aprile 2019, ha istituto i relativi codici tributo, che sarà possibile utilizzare per pagare l’imposta con l’F24.
Ecco i codici tributo:
- “2521” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – primo trimestre – art. 6 decreto 17 giugno 2014”;
- “2522” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – secondo trimestre – art. 6 decreto 17 giugno 2014”;
- “2523” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – terzo trimestre – art. 6 decreto 17 giugno 2014”;
- “2524” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – quarto trimestre – art. 6 decreto 17 giugno 2014”;
- “2525” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – art. 6 decreto 17 giugno 2014 – SANZIONI”;
- “2526” denominato “Imposta di bollo sulle fatture elettroniche – art. 6 decreto 17 giugno 2014 – INTERESSI”.
Quando si compila il modello “F24”, questi codici tributo sono esposti nella sezione “Erario”, esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “Importi a debito versati”, con l’indicazione nel campo “anno di riferimento” dell’anno cui si riferisce il versamento, nel formato “AAAA”.
“Esterometro 2019: scadenze e adempimenti mese per mese”
Quando si compila il modello “F24 Enti pubblici”, questi codici tributo sono esposti esclusivamente in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “Importi a debito versati”, riportando nella sezione “DETTAGLIO VERSAMENTO” i seguenti dati: – nel campo “sezione”, il valore “F” (Erario); – nel campo “codice tributo/causale”, uno dei suddetti codici tributo; – nel campo “riferimento A”, nessun valore; – nel campo “riferimento B”, l’anno cui si riferisce il versamento, nel formato “AAAA”.
Per saperne di più sulla Fattura elettronica, consigliamo questa guida:
Guida alla fatturazione elettronica tra privati
Il testo è aggiornato con i più recenti documenti di prassi pubblicati dall’Agenzia delle entrate e con le ultime disposizioni del Decreto fiscale (D.L. 23 ottobre 2018, n. 119,convertito nella Legge 17 dicembre 2018, n. 136), con il quale si è provveduto a semplificare il processo di avvio e di emissione della fatturazione elettronica (ammorbidendo il sistema sanzionatorio), di annotazione delle fatture, di registrazione degli acquisti e di detrazione dell’IVA, nonché a prevedere l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. La trattazione chiarisce le modalità di emissione della fattura elettronica, le tempistiche e il contenuto obbligatorio, dedica ampio spazio di approfondimento al Sistema di Interscambio e individua i soggetti obbligati e quelli esonerati. Sotto l’aspetto operativo, questa nuovissima Guida presenta i principali servizi di fatturazione elettronica offerti alle imprese e ai professionisti, tenuto conto del ruolo e dei compiti del responsabile alla conservazione. La parte finale del Manuale è dedicata alle FAQ, con risposte immediate alle principali problematiche da affrontare in materia di fatturazione elettronica e ai documenti di rilevante importanza nel processo.Nicola Santangelo, Ragioniere, scrittore e blogger con esperienza in ambito contabile e fiscale nella comunicazione d’impresa e nella redazione di business plan. Lavora presso Agenzia Fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. È autore di pubblicazioni su fisco, economia, finanza e imprenditoria per primarie testate e riviste di settore. Sui medesimi temi, è relatore in convegni per professionisti.
Nicola Santangelo | 2019 Maggioli Editore
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