Il decreto, che entrerà in vigore dal 19 luglio, prevede l’abilitazione di circa 75 mila docenti attraverso TFA speciali, che però cambiano nome e diventano PAS: percorsi di abilitazione speciali. Si tratta, praticamente, di percorsi per l’abilitazione predisposti per coloro che possono vantare certi requisiti di servizio, e che sono fuori dal percorso TFA ordinario.
Ad ogni modo l’introduzione di questa misura da parte del Miur sta creando un vero e proprio polverone di polemiche in tutta Italia, anche perchè, al momento, non è chiaro se l’abilitazione conseguita da chi compie il TFA ordinario e da chi invece sarà incluso nel PAS, avrà una diversa valutazione nella II fascia delle graduatorie di istituto.
In particolare è l’ADI, Associazione Docenti Italiani, a guidare il partito del dissenso contro i TFA speciali, infatti l’associazione ritiene la pubblicazione del decreto una “bomba” pronta a spazzare via le speranze di migliaia di giovani italiani aspiranti insegnanti. Una misura che, accusa l’ADI, si basa sull’anzianità anzichè sul merito. L’Associazione, dunque, ha intrapreso mediante il proprio sito un appello, già sottoscritto da 800 docenti universitari, con il quale intende promuovere il ricorso al TAR contro i TFA speciali.
“La grande beffa – si legge sul sito dell’associazione – 18 mila corsisti, in gran parte giovani, stanno in questi giorni discutendo la tesi che conclude il primo TFA ordinario, con il miraggio di conquistarsi un posto in seconda fascia delle graduatorie di istituto”. Ma “prima ancora di potersi gustare la conquista dell’abilitazione, scoppia su tutti la bomba del TFA speciale“.
“Accuratamente confezionato da tutti i sindacati e da tutti i partiti – prosegue l’ADI – questo percorso, passato indenne per le mani di più ministri, regalerà l’abilitazione a 75 mila persone, che piomberanno sulle graduatorie, sbaragliando i giovani. Quasi tutte bocciate alla selezione del TFA ordinario, queste persone possiedono l’unico merito riconosciuto in questo Paese: l’anzianità”.
Questa polemica deriva anche dal fatto che, secondo l’ADI, un’alternativa esiste, ma il ministero non l’ha tenuta in alcuna considerazione: “Troppo banale indire per settembre un secondo ‘normale’ TFA per tutti! No, un PAS e via, e i giovani aspettino! L’importante è mantenere, per gli anni a venire, il primato del corpo docente più vecchio d’Europa, anzi del pianeta”.
Le polemiche, come abbiamo già visto per il concorso a cattedre, non accennano a placarsi: si prospetta un’estate rovente per migliaia di docenti e per il Miur, chiamato a risolvere una questione piuttosto complicata e controversa.
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