A votare a favore del provvedimento più corposo finora varato nella legislatura, 319 deputati, contro i 110 di parere contrario e soli 2 astenuti.
Dunque, rispettato il programma, che chiedeva con assoluta urgenza di convertire in legge un decreto approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 15 di giugno, e dunque prossimo alla scadenza dei 60 giorni massimi per diventare legge.
Insomma, le votazioni che, nei giorni scorsi, avevano visto la maggioranza andare sotto in Aula – una sollo stop alla tassa ai telefonini, l’altra sui concorsi dei magistrati – sono stati solo dei piccoli incidenti di percorso, che non hanno pregiudicato l’esito della conversione finale del decreto 69/2013.
Contrari al provvedimento, i maggiori partiti della minoranza “disorganizzata”, ossia MoVimento 5 Stelle, Sinistra, Ecologia e Libertà e anche la Lega Nord.
Vai al testo finale del decreto del Fare convertito in legge
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