“A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri”. Questo il post di benservito firmato da Grillo.
Dopo le polemiche delle ultime settimane, ecco che il comico genovese copie il primo atto eclatante, allontanando due membri del MoVimento dalle posizioni critiche verso la linea concordata dal blogger con il patron Gian Roberto Casaleggio.
Ieri, Grillo era uscito con un videomessaggio dove non aveva usato mezzi termini per accusare quanti starebbero insinuando dubbi sulla gestione del MoVimento e sulle recenti parlamentarie online.
A mandare il fondatore dei 5 Stelle su tutte le furie, commenti e domande sui social network riguardo l’esatta partecipazione dei votanti alle primarie e, addirittura, la gestione delle risorse finanziarie del MoVimento.
Atti d’accusa cui il comico ha risposto con un post al vetriolo, invitando chi si fa portatore di queste affermazioni ad alzare i tacchi. A chi dice “che io non sia democratico, che Casalegio si tenga i soldi, che sia disonesto, allora prenda e vada fuori dalle palle. Se ne vada dal MoVimento, se ne andrà dal MoVimento”.
Parole che, a distanza di meno di 24 ore, risuonano come una sentenza per i due non allineati, Federica Salsi e Giovanni Favia, da oggi ufficialmente fuori dal MoVimento 5 Stelle.
A rendere Federica Salsi nota alle cronache era stata la sua partecipazione al programma televisivo Ballarò, contravvenendo agli ordini di scuderia che vietano la partecipazione ai talk show.
Un’ospitata televisiva cui Grillo aveva ribattuto con un articolo sul blog, molto contestato dall’universo femminile, soprattutto nella parte dove si rivolgeva nei termini del “punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show”.
Da allora, la Salsi era stata oggetto di una disputa interna al MoVimento, tra quanti difendevano la sua autonomia e chi, invece, ne contestava l’eccessiva rincorsa al palco televisivo.
Su Giovanni Favia, invece, consigliere dell’Emilia-Romagna, la questione è più sfumata e stupisce ancora di più l’accanimento di Grillo verso un esponente che non le ha mai mandate a dire al leader, anche nelle ultime ore, ma che ha sempre dichiarato il suo attaccamento alla causa dei 5 Stelle.
A seguito del video di ieri Favia aveva scritto su Facebook: “Nessuno obbliga nessuno a rimanere nel MoVimento. L’m5s nasce per autogovernarsi, dal basso, senza “capibastone”, cittadini che rappresentano altri cittadini. Chi non condivide questi pochi e semplici principi, può andare altrove. Troverà in abbondanza, nel panorama italiano, scarsa democrazia e leader a cui obbedire ciecamente. Il Movimento è altro”.
Salvo, poi, aggiungere da contrappunto: “Infine: la biodiversità di pensiero produce ottimi risultati, anche se il confronto costa fatica. La chiusura su se stessi funziona nel breve periodo, ma alla lunga genera mostri”.
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