Grillo loda Napolitano sul blog: come il comico diventa statista

Questa volta, Grillo l’ha sparata davvero grossa. E non si tratta di uno dei suoi ormai classici strali contro il sistema, la casta, il palazzo, i politici “che devono andare a casa“. Oggi, il leader del MoVimento 5 Stelle ha rivolto un caloroso “Chapeau” a Giorgio Napolitano, dopo la rinuncia del Presidente della Repubblica all’incontro già fissato con Peer Steinbrueck, candidato cancelliere per il partito tedesco della Spd.

Sì, proprio quel Giorgio Napolitano che, negli ultimi comizi, il comico-blogger non ha evitato di paragonare agli altri esponenti della politica romana, già in passato definito con il non proprio invidiabile nomignolo di “Morfeo”, che restava inerte mentre attorno a lui succedeva il finimondo.

Come dimenticare, poi, l’apice dei dissapori tra Grillo e Napolitano, quando, il Capo dello Stato interpellato sul primo boom del MoVimento 5 Stelle, alle amministrative dello scorso anno,  aveva tergiversato, affermando di ricordare soltanto il “boom economico”. Una stoccata che Grillo, naturalmente, non gradì.

Ieri, invece, il Presidente della Repubblica ha stupito tutti chiedendo rispetto per l’Italia, dopo che Steinbrueck aveva definito lo stesso Grillo e l’ex premier Berlusconi “due clown”. Un atteggiamento fermo che, sicuramente, ha ottenuto l’inatteso plauso del guru a 5 Stelle.

Queste le parole con cui Grillo ha espresso il suo compiacimento verso la presa di posizione di Napolitano: ” In questi anni è stato criticato per molte scelte a mio avviso sbagliate, ma ieri in Germania ho visto, al termine del suo mandato, il mio presidente della Repubblica. Un italiano che ha tenuto la schiena dritta.”

Siamo lontani anni luce dai toni polemici della recente campagna elettorale o da quelli ancor più sferzanti dei V-day. Improvvisamente, dunque, Grillo toglie gli abiti del comico per mostrare il suo lato politically correct proprio sul palcoscenico che ne ha segnato le fortune per via del suo anticonformismo: il suo cliccatissimo blog.

Ora, però, che la lotta “antisistema” sta per diventare parte integrante di esso, è necessario un approccio più morbido: Grillo lo sa e, in questo, mostra tutta la sua capacità di politico più che navigato. Dopo il reflusso di ieri – “Bersani, morto che parla” – dunque, ecco il primo “cioccolatino” direttamente via blog, rivolto al massimo rappresentante delle istituzioni.

D’altra parte, tra un paio di settimane si apriranno le consultazioni e lo stesso Grillo ha confermato, all’indomani dell’exploit elettorale, che, in rappresentanza del primo partito italiano, il MoVimento 5 stelle, sarà lui stesso, o  in alternativa”l’uomo ombra” Gianroberto Casaleggio, a presentarsi al Quirinale in vista della formazione – difficile, ma non impossibile – di un nuovo esecutivo.

Grillo inserisce addirittura una commento colorito, ma nella sostanza da statista consumato laddove, per difendere i propri elettori, aggiunge che le parole di Steinbrueck hano finito per dare “in sostanza degli imbecilli a circa 8.700.000 italiani che hanno votato il M5S e ai 7.300.000 che hanno scelto il Pdl”.

Siamo di fronte, insomma, a un Beppe Grillo che ha tolto la maschera di “V per vendetta” e si prepara a indossare giacca e cravatta per il suo ingresso nelle istituzioni, finalmente sdoganato da un sistema che, questo sì, lo ha colpevolmente deriso, se non ignorato, fino a lunedì scorso, ma che, improvvisamente, si è accorto di lui e del popolo enorme che lo sta seguendo.

E Grillo, a quanto pare, ha tutta l’intenzione di voler ricambiare.

 

Francesco Maltoni

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