Matteo Salvini, intervistato dall’Adnkronos ha infatti pronunciato queste parole: “Penso nessuno sia attaccato a quello, se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6… non è problema di decimali, è un problema di serietà e concretezza”.
“L’apertura di Juncker? Di quello parleremo domani (oggi, ndr)”. Il vicepremier Matteo Salvini risponde così alle domande dei cronisti sulla volontà di dialogo del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, sulla manovra economica.
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Manovra 2019: l’incontro Conte-Junker
Le parole di Salvini arrivano subito dopo l’incontro “amichevole” tra il premier italiano Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean Claude Junker, da cui Conte è uscito tranquillizzando i cronisti che gli chiedevano come fosse andata: “C’è stato modo di scambiare opinioni con Merkel, Macron e altri, il clima si conferma buono, c’è fiducia reciproca, confidiamo di poter completare il percorso con reciproca soddisfazione”.
Conte ha inoltre sottolineato che con Juncker “c’è stato un clima molto sereno, di confronto, c’è un dialogo aperto”. “Non abbiamo parlato di saldi finali”, ha replicato il premier a chi gli chiedeva se si fosse discusso di numeri della manovra ma piuttosto delle “nostre riforme e del nostro piano, stiamo rivoluzionando il Paese”.
In sintesi, quel 2,4 per cento di deficit dato per intoccabile dal Governo appena pochi mesi fa, sembra non sia poi così intoccabile. Per Salvini potrebbe essere benissimo rivisto al rialzo, come al ribasso.
E questo è un margine molto importante per trovare una possibile intesa con la Commissione europea, per scongiurare l’imminente procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
Manovra 2019: rinvio Quota 100 e Reddito di cittadinanza
La domanda è: se il deficit sarà davvero rivisto al ribasso, incontrando il favore Ue, quale tra le attuali misure dovrà essere sacrificata?
Si saprà tutto dopo il vertice di maggioranza atteso per questa sera. Per ora restano le parole di Salvini e 2 ipotesi che brillano su tutte: reddito di cittadinanza e Quota 100 potrebbero slittare.
I Vertici di Governo si sono dati appuntamento per questa sera. Pare abbiano convenuto sulla necessità di abbassare non solo il debito, ma anche di riformulare alcuni parti della manovra, dando più spazio alle misure che favorirebbero la crescita. Questione di “numerini”.
Alla riunione il ministro dell’Economia Giovanni Tria, si presenterà con una serie di simulazioni per capire da che parte ci si potrà sbilanciare di più.
Come anticipato da Il Sole 24 ore, si potrebbe trattare di 4 o 5 miliardi di spese da recuperare, e probabilmente lo si farà rinviando Quota 100 e reddito di cittadinanza ad aprile 2019, anziché farle partire nei primi due mesi dell’anno.
Uno 0,2% del Pil recuperato sul 2,4% fissato come tetto per il 2019, che potrebbe ammorbidire i toni aspri della Commissione Ue.
Anche se in effetti le parole di Di Maio non sembrano molto in linea con la prospettiva: “Pensare ad un ridimensionamento della quota 100 e del reddito di cittadinanza significherebbe aver perso tempo fino ad ora, non è pensabile”. Queste le parole del vicepresidente del Consiglio, intervistato a margine della visita alla Fincantieri di Palermo.
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