Gli Stati Uniti spiano il mondo? Già Wikileaks aveva messo i documenti on-line 18 mesi fa

Dario Di Maria 12/06/13
In questi giorni il “The Guardian” ha annunciato di avere scoperto che la National Security Agency (NSA) americana sta spiando, per combattere il terrorismo, il traffico internet, il traffico telefonico, e-mail e altro ancora di milioni di persone nel mondo.

Questo è parso uno scandalo tale da far “tremare” la Casa Bianca, e molti altri regnanti nel globo intero.

In effetti già Wikileaks ha nel dicembre 2011 messo on-line tutti i documenti che provano, con molta più ricchezza di dettagli, che molti governi nel mondo, dopo l’11 settembre, hanno posto in essere tale strategia, avvalendosi di diverse società in tutto il mondo, per la sorveglianza sistematica di internet, chat, mail, ecc…

In particolare la pagina è quella di wikileak spy files, con un “incipit” che lascia poco spazio alla fantasia: “L’intercettazione massiva di intere popolazioni non è solo realtà, ma è una nuova segreta industria che attraversa 25 paesi”

Poi è disponibile anche un tool per individuare, per ciascuna nazione, la società che si occupa delle intercettazioni, e consultare anche i relativi manuali o brochure che illustrano il funzionamento del software nel dettaglio.

A titolo di curiosità, per l’Italia una tra le società individuate è “hacking team” di D. Vincenzetti e V: Tedeschi, il cui sistema è basato su uno spyware che attacca, infetta e monitora tutto il traffico su computer e su smartphones, perfino le comunicazioni crittografate (p.es.:conti correnti).

Nella sua presentazione, la società tra l’altro cita un articolo sul financial times che annuncia che gli Stati Uniti si doteranno presto di un commando per la cyber-guerra, per non farsi trovare impreparati ad altri attacchi da parte della Cina.

Spulciando tra i documenti, troviamo anche il contratto che il Governo Libico ha stipulato con la Amesys, oppure il manuale con le istruzioni dettagliate che l’operatore di Alcatel dovrà seguire mentre monitora il traffico internet.

Insomma, quasi tristemente, dobbiamo ammettere: nulla di nuovo, tutto drammaticamente vero.

Dario Di Maria

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