Attraverso la valorizzazione dell’ambiente, del patrimonio arboreo e boschivo delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana e la vivibilità degli insediamenti urbani vengono di fatto perseguiti gli obietti del protocollo di Kyoto. Il tutto utilizzando le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Il giorno 21 novembre di ogni anno viene intitolato ad un tema di elevato valore etico, culturale e sociale. Durante questa Giornata gli studenti delle scuole, in collaborazione con i Comuni, le Regioni e il Corpo Forestale dello Stato, piantano in aree pubbliche piantine di specie autoctone, a volte messe a disposizione dai vivai forestali regionali.
Il rinverdimento delle aree pubbliche è una pratica “sponsorizzata” già nella Legge 29/1/1992 n. 113, che prevede l’obbligo di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica.
Con la Legge 14/1/2013 l’obbligo si estende anche a ciascun minore adottato.
Per monitorare l’effettivo incremento del verde pubblico è stato istituito un Comitato ad hoc, avente i seguenti compiti:
- monitorare l’attuazione della Legge 29/1/1992 n. 113 e di tutte le normative che promuovono lo sviluppo del verde pubblico e privato;
- individuare i percorsi progettuali e le opere necessarie che le PP.AA. devono intraprendere per garantire l’attuazione della Legge 29/1/1992 n. 113;
- proporre un piano nazionale, contenente criteri e linee guida, per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, e che preveda anche il rinverdimento delle pareti e dei lastrici solari, la creazione di giardini e orti;
- verificare che gli enti locali garantiscano la sicurezza delle alberature stradali e dei singoli alberi;
- predisporre entro il 30 maggio di ogni anno una relazione circa i risultati ottenuti dal monitoraggio;
- monitorare le iniziative della Gionata Nazionale degli Alberi;
- promuovere gli interventi atti a proteggere e migliorare i giardini storici.
Le Regioni, le Province e i Comuni, ciascuno secondo le proprie competenze e le proprie disponibilità, partecipano a rendere le nuove edificazioni e quelle esistenti più green (coperture a verde, strutture dell’involucro edilizio conformi a garantire il risparmio energetico, trasformazione dei lastrici solari in giardini pensili, rinverdimento delle pareti degli edifici, realizzazione di grandi aree verdi pubbliche nell’ambito della pianificazione urbanistica, infrastrutture di servizio di irrigazione e drenaggio e specifiche schede tecniche sulle essenze vegetali, percorsi formativi per il personale addetto alla manutenzione del verde, etc.).
I Comuni in particolare possono verificare:
- il riuso e la riorganizzazione degli insediamenti residenziali e produttivi esistenti, piuttosto che trasformare aree non urbanizzate;
- gli strumenti e gli interventi per la conservazione e il ripristino del paesaggio rurale o forestale non urbanizzato.
Per la conservazione e la tutela del patrimonio arboreo esistente, “nuovi” alberi verranno inseriti nell’elenco di quelli monumentali, per i quali si dovrà porre particolare attenzione, in quanto danneggiare o abbattere un albero monumentale comporterà una sanzione amministrativa variabile da 5.000 a 100.000 euro.
Si consiglia quindi di verificare prima con il Comune e con il Corpo Forestale se un albero è iscritto o meno nell’elenco!
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