Incuriosita e sorpresa scorro l’articolo e mi documento sull’argomento.
Dopo giornate per l’ecosostenibilità, la promozione della cultura, giornate sull’acqua, questa cosa mi è nuova.
L’idea pare sia nata nel 2010 su Facebook e sembra che abbia riscosso un grande successo. Il tutto per incrementare la “decrescita”.
La decrescita?
Per partecipare sono state stilate alcune “regole”:
1) bisogna iscriversi (per andare a mangiare seduti su un prato?), iscrizione gratuita (bhè, vorrei vedere, mica andiamo in un’area privata o protetta);
2) bisogna abolire le posate ed i piatti di plastica (io li uso da sempre, ma sono di plastica rigida, riutilizzabili e una volta lavati sono pronti per il prossimo pic-nic);
3) ognuno deve portare a casa i propri rifiuti (ma dove vivete? Io lo faccio da sempre, non posso inquinare con le mie schifezze la natura. Vi è mai capitato di andare in montagna? Sapete che non si possono lasciare i propri rifiuti nemmeno nei rifugi, e che ognuno deve riportarli a valle?);
4) bisogna mangiare cibo possibilmente biologico (bhè, se costasse un po’ meno forse lo mangerei tutti i giorni, ma anche una pasta fredda e una macedonia possono andare bene, no? Oppure anche dei bei panini farciti..);
5) bisogna raggiungere il luogo con mezzi non inquinanti o mezzi pubblici (bhè, in certe località di montagna parcheggi la macchia in aree adibite a questo, anche perché non ci puoi andare con un pullman perché troppo grande … oppure ci sono delle navette apposite che ti lasciano all’inizio dei sentieri o ad un rifugio, ti fai due o tre ore di salita fino ai 2000 metri, se va bene, e poi finalmente giunto alla meta mangi magari un panino, o il classico pezzetto di cioccolato, comodamente seduto sulle rocce, ed i corvi vengono e becchettare le tue briciole … pensa, non inquino, ma condivido il mio pasto! L’acqua è rigorosamente in borracce o thermos, la frutta è già tagliata a pezzi e pronta per essere mangiata, così non devo riportare a valle le bucce!).
Dunque facendo un pic-nic daremmo una mano alla decrescita, in quanto questo stile di vita si basa sul rispetto di tutti gli esseri viventi (nel senso di non schiacciare una coccinella o raccogliere fiori? Ma penso che questo sia la prima cosa che una mamma insegna al proprio figlio quando si passeggia in un prato …), senza valutare la vita in termini monetari (?) e riscoprendo il benessere partecipando alla vita sociale.
Non penso che per provare questo cose ci voglia un pic-nic!
Il rispetto per ogni forma di vita, essere umano, animale, pianta o fiore che sia, dovrebbe appartenere al bagaglio educativo e culturale di ciascuno di noi. In quanto esseri pensanti e dotati di intelligenza, coscienza e libero arbitrio, il rispetto per gli altri, le nostre e le altrui cose, dovrebbe appartenerci geneticamente … ma mi rendo conto che al giorno d’oggi in molti casi non è più così e forse qualcuno avrebbe bisogno di corsi accelerati di “educazione al rispetto”.
Inoltre non è un pic-nic che ti fa partecipare alla vita sociale fino a trarne benessere; posso provare tutto ciò anche facendo una partita a basket con gli amici, oppure facendo volontariato in ospedale …
Se però mi dite che si riscopre il piacere di vivere a contatto con la natura, si gode del paesaggio, ci si rilassa stesi in un prato ad ascoltare il ronzio degli insetti, magari condividendo una bella crostata con la tua famiglia o gli amici più cari, allora sono d’accordo.
Ma che per riscoprire tutto ciò ci sia bisogno di istituire una giornata mondiale per il pic-nic… mi sembra un po’ azzardato ed esagerato.
Ho letto anche che ristoranti di lusso preparano “cestini” con champagne e tutta l’attrezzatura per un Signor pic-nic… con costi elevatissimi. Forse che i ricchi non hanno mai provato l’ebbrezza di mangiare su prato in libertà?
A volte, signori miei, sono le piccole cose che fanno la felicità, e non occorre spendere e spandere: la compagnia di amici veri e persone care fa apparire anche il pic-nic più povero di cibo una vera festa! L’importante è “condividere” con chi amiamo, sia esso un pic-nic, un film, una passeggiata, una gioia o un dolore …
Mi stupisce che al giorno d’oggi si istituiscano giornate per celebrare qualsiasi cosa. Quasi che gli uomini, per ritrovarsi e stare insieme, abbiano bisogno di un comune denominatore. Mi rammarica vedere quanta “povertà” d’animo ci sia e come sia sempre più difficile godere delle cose semplici della vita.
E’ bello ed importante istituire giornate a tema, per promuovere questioni sociali, cultura, volontariato. Mi aveva fatto molto piacere quando nacque la festa dei nonni, quella proprio mancava. I nonni ricoprono un ruolo decisamente importante nella vita di molte coppie, ed è giusto festeggiarli.
Ma non è finita qui … dopo una settimana leggo che si è festeggiata la giornata internazionale dei Puffi!!! Questi graziosi bambocci pare abbiano “invaso” le vie di alcune città, arrampicati ovunque … Mi vengono in menti i tanti Babbi Natale penzolanti dalle finestre nel periodo natalizio … No comment …
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento