I giornalismi sono molteplici e si esprimono nel metaverso digitale.
La loro essenza vive nella acquisita capacità di tutte le persone di poter “raccontare” i fatti utilizzando i social media e gli strumenti tecnologici mobile. Ciò ha consegnato nelle mani dei più le pratiche giornalistiche che fino a un paio di decenni fa erano appannaggio esclusivo dei giornalisti professionisti. Tra le varie figure sorte come professioni di una realtà non più tanto virtuale, quale la pratica giornalistica digitale, troviamo il blogger. Ma il lavoro di quest’ultimo è realmente assimilabile a quello del giornalista?
5 punti che distinguono un giornalista dal blogger
La libertà di espressione che il web ha regalato alle persone, ha reso possibile la struttura di un nuovo mondo dell’informazione in cui, tra giornalismo digitale e blogging, apparentemente non c’è una vera e propria differenza. Ma, in osservanza del Testo Unico dei doveri del giornalista, possiamo riassumere 5 punti che connotano l’attività del giornalista e lo differenziano profondamente dal blogger:
- deve essere solo al servizio del lettore;
- ogni contenuto prodotto deve ricercare solo la verità, nel rispetto dell’accuratezza dell’informazione;
- non si deve “non dire” per ottenere consensi così come le notizie non devono portare a vantaggi personali;
- il mestiere non deve subire alcuna pressione;
- il contenuto non deve essere condizionato dalla pubblicità e non si può accettare denaro in cambio di una notizia favorevole o sfavorevole.
Leggendo le 5 frasi che delineano il lavoro del giornalista, escludiamo a priori che il lavoro del professionista dell’informazione sia assimilabile a quello del blogger. Spesso chi ha un blog ha la libertà di decidere cosa scrivere e per chi scrivere, e il suo ambiente proprietario, il sito internet o lo spazio in cui risiede il proprio blog, ospita anche contenuti sponsorizzati. Accade poi spesso che, qualora il blogger sia verticalizzato in qualche settore specifico, lo stesso abbia la capacità di produrre contenuti a pagamento. Questa è una discriminante che separa sostanzialmente le due professioni, seppure ambedue sono dei professionisti della parola.
Oltre a questa netta distinzione, ci sono poi figure che mantengono etica e rispetto del lettore, pur non essendo iscritti all’albo, e distribuiscono contenuti nel Web, rispettando il Testo Unico per una scelta personale, dettata dal proprio approccio con l’informazione, nel rispetto di chi fruirà i contenuti distribuiti dalla piattaforma editoriale proprietaria.
Un maggiore approfondimento e un dettaglio delle varie figure dei professionisti dell’informazione, è possibile trovarlo nel volume acquistabile “Web & Mobile Journalism” edito da Maggioli Editore.
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