La parola gasolio è un adattamento dall’inglese, composto da “gas” e “oil“, “olio”. È interessante notare che in inglese moderno la parola si traduce Diesel fuel, ovvero combustibile per motori a ciclo Diesel, e analogamente i combustibili alternativi non derivati dal petrolio sono denominati biodisel, parola quest’ultima passata anche all’italiano. In inglese americano moderno la parola di identica derivazione “gasoline” (spesso accorciato in “gas“) indica invece la benzina (confronta con lo spagnolo “gasolina“).
Il gasolio, avendo il punto di infiammabilità a una temperatura più alta rispetto alla benzina, è meno infiammabile e quindi intrinsecamente più sicuro della benzina. Le specifiche caratteristiche sono legate all’impiego finale del combustibile.
Ma come si distinguono il gasolio autotrazione e il gasolio riscaldamento? Entrambi sono miscele di idrocarburi prodotti in raffineria attraverso tecniche diverse (distillazione, cracking, visbreaking). Le specifiche del gasolio autotrazione sono fissate dalla norma europea EN 590 mentre quelle del gasolio riscaldamento dalla norma nazionale UNI 6579.
Gasolio autotrazione
È un prodotto impiegato per alimentare i motori ad accensione per compressione, sia quelli grossi e lenti usati per automezzi adibiti al trasporto merci o in marina sia quelli piccoli e veloci montati sulle autovetture.
La formulazione del gasolio consente l’utilizzo di questi motori nelle più varie condizioni di temperatura e di marcia: garantisce una buona operabilità alle basse temperature, non da luogo a deposizione di paraffina nel serbatoio e sui filtri, ha una buona accendibilità, limitata fumosità ed emissione di inquinanti.
Gasolio Riscaldamento
È quello destinato ad essere bruciato nelle centrali termiche. Il tipo di applicazione fa sì che le sue caratteristiche (e relativi limiti) che ne definiscono l’idoneità all’uso possono essere diverse da quelle del gasolio autotrazione.
La premessa ci porta a pensare che nel mercato conosciamo il gasolio per riscaldamento e per autotrazione, ma da un punto di vista tecnico-chimico il secondo non si suddivide in gasolio agricolo ed è quindi la stressa identica cosa.
Entrambi provengono dagli stessi depositi, solo che quando viene caricato nei camion, quello che deve essere venduto come agricolo, viene additivato con un colorante che gli conferisce il caratteristico colore verde.
Da un punto di vista fiscale però le cose cambiano in quanto il costo è nettamente inferiore, ma l’utilizzo è riservato ai soli titolari di aziende agricole che possono utilizzarlo solo sui mezzi per la lavorazione della terra e che possono acquistarlo in base al terreno posseduto, quindi se non impossibile, molto difficile da reperire, senza parlare poi del fatto che qualora gli organi preposti al controllo scoprano che tale carburante viene utilizzato per altri scopi, si va incontro ad una incriminazione per truffa.
Il gasolio agricolo viene utilizzato come carburante nei mezzi agricoli e come combustibile per le attività legate all’agricoltura. Questo prodotto è sottoposto ad una tassazione diversa rispetto agli altri prodotti petroliferi, per questo motivo viene colorato di verde prima della commercializzazione.
Per poter acquistare e utilizzare il gasolio agricolo è necessario essere in possesso dei requisiti descritti nei provvedimenti legislativi relativi. Per chi avesse dubbi circa la qualità del gasolio, basti pensare che la maggior parte dei motori montati sui trattori agricoli di ultima generazione utilizza il common rail come sistema di iniezione, quindi immaginate da soli cosa succederebbe se si usasse un gasolio di scarsa qualità!
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