Matteo Salvini detta la linea
Il leader della Lega, intervistato, ha spiegato il principio della tassa piatta e illustrato gli obiettivi: “L’importante è che ci guadagnino tutti. Se uno fattura di più e paga di più, è chiaro che (con la Flat Tax) risparmia di più, reinveste di più, assume un operaio in più, acquista una macchina in più e crea lavoro in più. L’intenzione è che tutti riescano ad avere qualche lira in più nelle tasche da spendere”.
Il presidente PD attacca la Flat Tax
Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico, risponde a Salvini e se la prende con la tassa piatta: “Non c’è niente di rivoluzionario nell’usare il fisco per far guadagnare i più ricchi. È da sempre la strategia della destra. Salvini finalmente ha detto la verità. A questo serve l’annunciata rivoluzione fiscale, a far guadagnare chi è più ricco. A danno di tutti gli altri. No alla Flat Tax”. Gli fa eco il vicepresidente del Senato del PD, Anna Rossomando: “Il governo del cambiamento ha cambiato la trama di Robin Hood, si toglie ai poveri per dare ai ricchi”.
Contro la Flat Tax anche i Giovani di Confindustria
In occasione del convegno annuale di Rapallo, i Giovani di Confindustria si schierano contro il Governo Legastellato e prendono posizione difendendo a spada tratta il Jobs Act di Renzi: “Un risultato importante che ha creato 850mila posti di lavoro”. Non mancano pesanti critiche anche sul fisco da parte del presidente dei Giovani Imprenditori, Alessio Rossi: “Non vogliamo pagare meno degli altri, vogliamo essere trattati con equità. E se la Flat Tax è insostenibile per le casse dello stato, diciamo: no, grazie. Ci serve una tassazione giusta, non piatta”. Infine, i Giovani di Confindustria, se la prendono con gli “88 giorni in attesa di un Governo” e chiosano: “Da questo momento il Governo ci deve dimostrare che non abbiamo fatto un investimento a vuoto”.
Il premier Conte difende la Flat Tax
Durante il suo primo discorso al Senato, il Presidente del Consiglio aveva affermato: “L’obiettivo è la Flat Tax, ovvero una riforma fiscale caratterizzata dall’introduzione di aliquote fisse, con un sistema di deduzioni che possa garantire la progressività dell’imposta, in piena armonia con i principi costituzionali”. Costituzione che all’articolo 53, recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
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