“Bene! Sarà l’occasione per decidere chi votare.” Mi ripeto fiducioso.
Vengo immediatamente inondato da un trionfo di prolisse dichiarazioni politiche, di più o meno mirabolanti promesse, di urla e insulti. E’ un tripudio di cuccioli imbracciati ed accarezzati, di bambini ostentati, di mogli e fidanzate variabili per età e corporatura. Passano i minuti, le ore ed i giorni sotto tale bombardamento, ma, forse per effetto degli antipiretici, sempre meno riesco a comprendere il senso di ciò che vedo e sento. Chiedo aiuto a mia moglie che prende carta e penna e prova ad appuntarsi quanto le riferisco e poi solennemente riassume: “C’è un partito che propone la smacchiatura del manto di un noto felino che vive in America”. Certamente il programma è ambizioso, ma mi sfugge l’utilità immediata dell’operazione ed effettivamente convengo con mia moglie sulla palese crudeltà nei confronti di animali.
“Un altro partito si raccomanda di correre il prima possibile alle Poste per ritirare dei soldi in contanti che lo Stato ci vuole restituire”, continua mia moglie. Su questo, inizio a preoccuparmi sul mio stato di salute e controllo accuratamente le indicazioni di eventuali sovradosaggi dei medicinali che ho assunto.
“C’è un nuovo movimento” riprende mia moglie “che propone l’abolizione di partiti e sindacati. I loro candidati sono scelti dal web, molti sono blogger, parlano in streaming, ma puoi contattarli nei social network, oppure gli fai un twitter, ma se ti arriva un post con scritto PS, sei fuori dal movimento.”. Lo confesso, in questo caso rinuncio in partenza a tentare di capire.
Provo, invece, un forte disagio alla notizia che a un noto candidato premier hanno attribuito (erroneamente ed a sua insaputa) 2 lauree, un master universitario ed una partecipazione allo Zecchino d’oro. Ma perché arrivare a tali falsità? Il popolo italiano non si lascia certo influenzare da queste cose! Ci sono politici da decenni eletti in Parlamento che a mala pena riescono a parlare e scrivere in italiano.
“Infine c’è un austero accademico che dice di votare per lui, ma che non è candidato, che è giusto alzare le tasse, ma che è anche giusto abbassarle, che la Merkel lo appoggia, ma che la Merkel non si è mai espressa sulle elezioni italiane.” Pur apprezzando la coerenza di tali affermazioni nemmeno in questo caso mi è chiaro programma politico.
“Tutti i partiti però sono d’accordo su un tema importante: l’attuale legge elettorale è la peggiore in assoluto e va cambiata al più presto. Sul punto bisogna dare atto alle forze politiche di una chiara e ludica determinazione. Infatti lo dicevano all’insediamento del secondo Governo Prodi nel 2006, lo ribadivano all’inaugurazione del quarto Governo Berlusconi nel 2008, lo segnalavano allarmati alla nascita dell’Esecutivo Monti nel 2011. Peccato che la fine della legislatura sia arrivata guarda caso qualche minuto prima proprio della discussione decisiva sul nuovo sistema elettorale”. Commosso da tanta determinazione, mi appassiono al dibattito sulla legge elettorale e scopro che non è facile per le forze politiche trovare un’alternativa al c.d. porcellum: il sistema delle preferenze non va bene perché incentiva il voto di scambio, il collegio uninominale comporta lo sgradevole fenomeno dei candidati “catapultati da Roma” in zone di provata ed unilaterale fede politica. Quindi arrivo alla conclusione che le prossime elezioni politiche avverranno per alzata di mano.
Negli ultimi giorni di degenza, non nascondo il sollievo provato alla notizia storica delle dimissioni del Papa, che per qualche ora mi allontana dall’agone politico e mi immerge in un diluvio di documentari su Celestino V trasmesse da tutte le emittenti televisive.
Finalmente arrivano le elezioni. “E’ finita!”, urlo trionfante. Si aprono i seggi e si chiudono gli uffici stampa delle forze politiche ed io, serenamente, mi guardo Masterchef!
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