Il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986 numero 917 riconosce all’articolo 12 una serie di agevolazioni fiscali a beneficio dei contribuenti con figli a carico.
L’intento del legislatore è infatti stato quello di ridurre le somme dovute all’Erario in ragione delle spese e degli oneri sostenuti dal contribuente per il mantenimento, la cura e la custodia dei figli.
Variabili in funzione del numero dei figli e del reddito complessivo del beneficiario, le detrazioni intervengono riducendo l’Irpef lorda a carico del contribuente, quest’ultima determinata in funzione delle diverse aliquote percentuali, da applicare sui singoli scaglioni (porzioni) di reddito.
Dalla sottrazione Irpef lorda meno detrazioni per figli si ottiene infatti la tassazione effettivamente a carico dell’interessato.
Analizziamo ora in dettaglio a chi spettano e come si ottengono le detrazioni per figli 2024.
Indice
Quali sono i figli a carico
La normativa italiana considera fiscalmente a carico i familiari che rispettano determinate soglie reddituali.
In particolare, per essere a carico, il familiare (figli compresi) deve totalizzare un reddito personale non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Fanno eccezione i figli di età non superiore a 24 anni, per i quali il citato limite passa a 4.000,00 euro. Si precisa che il requisito dell’età è rispettato a patto che sussista anche per una sola parte dell’anno. Ne consegue che la soglia di 2.840,51 euro trova applicazione con riguardo all’annualità in cui si compiono 25 anni.
Come si determina la soglia reddituale?
Per determinare se si rispetta o meno la soglia reddituale di 2.840,51 / 4.000,00 euro si deve tener conto del reddito complessivo della persona interessata, cui vanno aggiunte le seguenti somme (in quanto escluse dal reddito complessivo):
- canoni di locazione soggetti a cedolare secca;
- reddito di impresa o di lavoro autonomo per il quale opera il regime forfettario;
- quota esente delle retribuzioni percepite all’estero dai frontalieri e da quanti lavorano a Montecarlo e San Marino (pari a 7.500,00 euro);
- retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, nonché dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente dalla stessa.
Altri requisiti per le detrazioni
Oltre al requisito reddituale citato, le detrazioni per figli a carico spettano soltanto se questi ultimi hanno un’età pari o superiore a 21 anni. Nel concetto di figli rientrano:
- figli naturali riconosciuti;
- figli adottivi;
- figli affidati.
Per la legittima fruizione delle detrazioni non rileva:
- il luogo di residenza del figlio, se in Italia o all’estero;
- la convivenza con i genitori;
- l’eventuale circostanza che il figlio sia portatore di handicap.
Con riguardo, tuttavia, ai cittadini extra UE si richiede una documentazione specifica, attestante lo status di familiare. Trattasi in particolare di una documentazione originale rilasciata dall’autorità consolare del Paese d’origine, tradotta in italiano e asseverata da parte del prefetto competente per territorio, ovvero documentazione analoga.
Come si attribuiscono le detrazioni per figli a carico?
Le detrazioni per figli a carico possono essere riconosciute direttamente dal sostituto d’imposta (datore di lavoro) in sede di calcolo delle ritenute fiscali da applicare sui redditi erogati nel corso dell’anno-periodo d’imposta.
In alternativa, le detrazioni possono essere indicate direttamente in dichiarazione dei redditi (modello 730 o Redditi Persone Fisiche).
Per la corretta determinazione delle detrazioni, è bene precisare che le stesse sono rapportate a mese e competono a decorrere dal mese in cui si verificano le condizioni di spettanza.
Nelle ipotesi di mutamento della situazione familiare nel corso dell’anno, la misura delle detrazioni cambia in proporzione ai mesi per i quali operano le condizioni di spettanza.
Come ottenere le detrazioni dal datore di lavoro?
Il contribuente che intende ottenere le detrazioni direttamente in busta paga, in sede di calcolo dell’Irpef netta, è tenuto a presentare un’apposita dichiarazione (debitamente compilata e firmata) al datore di lavoro (sostituto d’imposta), in modo che quest’ultimo possa tenerne conto nel momento di elaborare la busta paga.
Di norma si utilizza un modello standard denominato “Dichiarazione ai fini delle detrazioni d’imposta spettanti”, rilasciato in sede di assunzione ovvero previa richiesta del lavoratore interessato presentata al datore di lavoro, al proprio responsabile ovvero all’ufficio personale.
Come ottenere le detrazioni in dichiarazione dei redditi?
Per poter fruire delle detrazioni per figli a carico direttamente in dichiarazione dei redditi, il contribuente è tenuto ad indicare i dati dei figli all’interno del modello 730 o Redditi Persone Fisiche, rispettando le istruzioni di compilazione disponibili sul portale dell’Agenzia entrate (“agenziaentrate.gov.it”).
Come si calcolano le detrazioni per figli a carico?
La detrazione per figli a carico, come in parte anticipato, spetta esclusivamente per quelli di età pari o superiore a 21 anni.
A differenza della normativa previgente, infatti, per i figli di età inferiore è stato introdotto l’Assegno Unico Universale (AUU), a decorrere dal 1° marzo 2022, quale misura principale per il sostegno economico delle famiglie con figli a carico.
L’AUU (Assegno unico e universale)
L’Assegno Unico spetta, previa domanda all’Inps, nel periodo compreso tra marzo di ciascun anno e febbraio dell’anno successivo:
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a partire dal settimo mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei ventuno anni di età;
- per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.
A differenza delle detrazioni fiscali, l’AUU si propone come una misura universalistica, riconosciuta a quanti esercitano la responsabilità genitoriale, anche in assenza di ISEE e a prescindere dalla condizione lavorativa dei beneficiari.
Da ultimo, la prestazione mensile è determinata secondo una somma base, parametrata all’ISEE del nucleo familiare, cui si aggiungono una serie di maggiorazioni, riconosciute in funzione del numero e delle caratteristiche dei componenti il medesimo nucleo.
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Le detrazioni per figli a carico: gli importi
Tornando alle detrazioni per figli a carico, le stesse variano in funzione del reddito complessivo (RC) del contribuente, come descritto in tabella:
Numero figli | Importo detrazione per ciascun figlio |
1 | 950 * [(95.000 – RC) / 95.000] |
2 | 950 * [(110.000 – RC) / 110.000] |
3 | 950 * [(125.000 – RC) / 125.000] |
4 | 950 * [(140.000 – RC) / 140.000] |
5 | 950 * [(155.000 – RC) / 155.000] |
Oltre 5 | L’importo di 155.000 euro è aumentato di 15.000 euro per ogni figlio successivo al quinto, come nelle righe precedenti |
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