Si tratta, però, solo della prima tranche, dal momento che, il 31 marzo 2015, l’obbligo verrà esteso a tutto il comparto istituzionale e pubblico in generale, anche con gli enti più piccoli e periferici, che, dunque, non potranno più accogliere rendiconti di pagamenti per prestazioni o servizi in formato cartaceo.
Nello specifico, il nuovo vincolo riguarda, per la verità, più i privati che si trovano a lavorare con il settore pubblico, che le amministrazioni stesse, dal momento che cambiano le modalità con cui imprese e partite Iva dovranno rilasciare le fatture nei confronti delle PA committenti.
QUI I NUOVI OBBLIGHI, PER LE PA E I PRIVATI
I nuovi strumenti
A questo proposito, sono stati creati due strumenti che consentiranno lo svolgimento regolare delle pratiche da parte dei privati nei riguardi degli uffici da oggi sottoposti all’adempimento obbligatorio della fatturazione elettronica.
Da una parte, abbiamo l’Ipa, l’indice delle pubbliche amministrazioni, il cui compito sarà quello di conferire un codice specifico per ogni ente iscritto, per poi pubblicarlo online su www.idicepa.gov.it. Da sottolineare le rilevazioni svolte nell’ambito da parte dell’Agenzia per l’Italia digitale, che hanno portato a un accreditamento di 18.340 uffici su 18.349, pressoché la totalità, tra agenzie fiscali, enti previdenziali e assistenziali, ministeri con al seguito i vari corpi militari coinvolti.
Dall’altra, è attivo da oggi il Sistema d’interscambio, gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che fungerà da anello di congiunzione tra la pubblica amministrazione e il privato chiamato a emettere la fattura elettronica. Compito dello Sdi, sarà anche quello di mettere in evidenza eventuali errori o passaggi incompleti della parcella.
Secondo le previsioni degli analisti, la novità della fatturazione elettronica dovrebbe portare miglioramenti significativi sin dalla sua fase di sperimentazione per gli enti interessati, sia nel rapporto con i fornitori, che alle amministrazioni singole, che si troveranno a dover gestire processi più semplici, che, da ultimo, allo Stato, che dovrebbe essere in grado di controllare più da vicino i margini di spesa degli enti pubblici.
Vai allo speciale fattura elettronica nella PA
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