Vi sono due diverse soglie di reddito per stabilire se ad esempio un figlio è a carico o meno, a seconda dell’età, in particolare, si considerano familiari fiscalmente i figli con età non superiore a 24 anni, con un reddito complessivo non superiore a 4.000 euro al lordo degli oneri deducibili.
I figli con età superiore a 24 anni, sono fiscalmente a carico in base alle condizioni di cui all’articolo 12 del Tuir, con il possesso di un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro. Il requisito anagrafico deve sussistere per l’intero anno in cui il figlio raggiunge il limite di età, a prescindere dal giorno e dal mese in cui ciò accade.
Dichiarazioni redditi 2021: pubblicati i modelli definitivi. Novità e istruzioni
Familiari a carico 2021: chi sono
Si considerano a carico i familiari, anche se non conviventi con il contribuente, o residenti all’estero:
- il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
- i figli indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età, e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito. Gli stessi pertanto ai fini dell’attribuzione della detrazione, non rientrano nella categoria degli “altri familiari”.
Possono essere considerati a carico anche gli “altri familiari”, che convivono con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, sono in particolare:
- il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
- i discendenti dei figli;
- i genitori (compresi i genitori naturali e quelli adottivi);
- i generi e le nuore;
- il suocero e la suocera;
- i fratelli e le sorelle (anche unilaterali);
- i nonni e le nonne (compresi quelli naturali).
Familiari a carico 2021: somme da computare nel limite di reddito
Nel limite di reddito (2.840.51 euro o 4.000 euro) che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, devono essere computate alcune somme, che non sono comprese nel reddito complessivo. Tali importi fanno riferimento:
- al reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
- alle retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti centrali della Chiesa Cattolica;
- alla quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
- al reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità;
- al reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfettario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni.
Familiari a carico 2021: indicazione nel Modello 730
Nella dichiarazione dei redditi, tra le diverse informazioni, si dovrà indicare anche la situazione dei familiari a carico e andrà in particolare compilata la corrispondente sezione presente nel frontespizio. Si ricorda che se durante l’anno è variata la situazione di un familiare, si dovrà compilare un rigo per ogni situazione nel citato prospetto.
Nella sezione, è presente il rigo relativo al coniuge nel quale si dovranno indicare i corrispondenti dati, si dovrà barrare la casella “C” (coniuge), e indicare il codice fiscale (da indicare anche se lo stesso non è fiscalmente a carico). Si dovrà poi inserire il numero dei mesi a carico.
Nei righi successivi (da 2 a 5) si indicheranno i dati relativi ai figli e agli altri familiari a carico. In particolare segnaliamo che il codice fiscale dei figli (anche se residenti all’estero) e degli altri familiari a carico, deve essere indicato, anche se non si fruisce delle relative detrazioni, perché sono attribuite interamente a un altro soggetto, inoltre si indicherà la percentuale di detrazione spettante.
Relativamente al coniuge, le istruzioni precisano che “in base a quanto stabilito dall’art. 1, comma 20, della Legge n. 76 del 2016, le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti, si intendono riferiti anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”.
Leggi anche “Modello 730/2021: ecco il modello definitivo. Novità, compilazione, scadenze”
Familiari a carico 2021: quantificazione delle detrazioni
A seconda della situazione reddituale del contribuente, le detrazioni per carichi di famiglia possono spettare per intero, solo in parte o non spettare.
Per il coniuge, la detrazione prevista è pari a:
- 800 euro se il reddito complessivo non supera 15.000 euro;
- 690 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.000 e 40.000 euro;
- 690 euro se il reddito complessivo è superiore a 40.000 euro, ma non a 80.000 euro.
La prima e la terza detrazione sono teoriche, in quanto la detrazione effettiva diminuisce all’aumentare del reddito, la detrazione di cui al secondo punto, spetta invece in misura fissa, ma per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 29.000 euro e inferiore a 35.200 euro, la stessa detrazione è aumentata di un importo che varia da 10 euro a 30 euro.
Per quanto riguarda i figli a carico, la detrazione prevista per ciascun figlio è pari a 950 euro. Tale detrazione è invece pari a:
- 220 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni;
- 350 euro per ciascun figlio con disabilità di età superiore a tre anni;
- 620 euro per ciascun figlio con disabilità di età inferiore a tre anni.
Nel caso in cui i figli a carico siano più di tre, le stesse detrazioni sono aumentate di 200 euro per ciascun figlio. Anche le detrazioni previste per i figli sono teoriche, in quanto la detrazione effettivamente spettante diminuisce all’aumentare del reddito.
Per gli “altri familiari” la detrazione prevista è di 750 euro, anche questa variabile in funzione del reddito complessivo.
Per determinare la detrazione effettiva è necessario moltiplicare le detrazioni teoriche sopra indicate, per il coefficiente che si ottiene dal rapporto tra 95.000 diminuito del reddito complessivo, e 95.000.
Nel reddito complessivo non va considerata l’abitazione principale e le relative pertinenze. Si deve comprendere il reddito dei fabbricati locati assoggettato al regime della cedolare secca.
Familiari a carico 2021: ripartizione delle detrazioni
Non è possibile ripartire liberamente la detrazione per figli a carico, tra entrambi i genitori, e se gli stessi non sono legalmente ed effettivamente separati, la detrazione deve essere ripartita nella misura del 50% ciascuno.
E’ possibile comunque decidere di comune accordo di attribuire l’intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato, per evitare che la detrazione non sia fruita in tutto o in parte dal genitore con il reddito inferiore.
In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta in mancanza di accordo tra le parti, nella misura del 100% al genitore affidatario, oppure in caso di affidamento congiunto nella misura del 50% ciascuno.
Anche in questo caso, i genitori possono decidere di comune accordo di attribuire l’intera detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato.
Familiari a carico 2021: spese
Alcuni oneri e spese (es. spese sanitarie, premi di assicurazione, spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria, ecc.), danno diritto alla detrazione (o in alcuni casi alla deduzione) anche se sono stati sostenuti nell’interesse delle persone fiscalmente a carico. In questo caso il documento che certifica la spesa deve essere intestato al contribuente o al figlio fiscalmente a carico. In quest’ultimo caso le spese devono essere suddivise tra i due genitori nella misura in cui sono state effettivamente sostenute.
Se i genitori intendono ripartire le spese in misura diversa dal 50%, devono annotare la percentuale di ripartizione nel documento che comprova la spesa. In generale, la detrazione spetta al contribuente che ha sostenuto la spesa nell’interesse del familiare a carico.
Familiari a carico 2021: verso l’assegno unico
Dal 1° luglio prossimo, le famiglie italiane potrebbero iniziare a ricevere un assegno unico, la misura se dovesse effettivamente entrare in vigore, dovrebbe sostituire le detrazioni per figli a carico e gli assegni al nucleo familiare. Vediamo il funzionamento.
L’assegno unico è stato introdotto con il Family Act, e se passerà la legge delega attualmente al Senato, il Governo dovrà emanare i decreti attuativi per renderlo operativo dal 1° luglio 2021. Lo stesso si configura come un contributo mensile alle famiglie per ogni figlio a carico (fino ai 21 anni) e che dovrebbe andare a sostituire alcuni dei sostegni e detrazioni attualmente in funzione per le famiglie.
Le quantificazioni sugli importi che dovrebbero percepire le famiglie, fanno riferimento ai fondi stanziati per la misura (3 miliardi nell’ultima Legge di bilancio, che si vanno ad aggiungere allo stanziamento previsto dalla legge 160/2019 e alle ulteriori risorse a partire dal 2022). L’importo mensile che le famiglie dovrebbero percepire, potrebbe arrivare fino a 200 euro, comunque sarà fondamentale il reddito del nucleo familiare calcolato tramite l’ISEE.
Familiari a carico 2021: requisiti per l’assegno unico
L’assegno unico riconosciuto mensilmente, spetta fino al compimento dei 21 anni, per avere accesso bisognerà orientativamente possedere i seguenti requisiti:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o essere suo familiare;
- pagare le imposte sul reddito in Italia;
- vivere con i figli a carico in Italia;
- essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, o esser titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato con una durata di almeno due anni.
Familiari a carico 2021: caratteristiche dell’assegno unico
E’ prevista una parte fissa dell’assegno che arriva massimo a 100 euro a figlio e una parte variabile, riconosciuta sulla base del reddito ISEE, è anche prevista una maggiorazione dell’importo a partire dal terzo figlio. L’assegno unico:
- viene corrisposto sotto forma di credito d’imposta o di erogazione mensile di una somma in denaro;
- può essere diviso al 50% tra i genitori, in caso di separazione o divorzio viene dato al genitore affidatario (salvo accordo differente), se l’affido è congiunto viene diviso tra i genitori in parti uguali;
- è compatibile con la percezione del reddito di cittadinanza e viene corrisposto insieme a questo;
- non costituisce reddito e non viene conteggiato per la richiesta di prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali o di altri benefici previsti in favore dei figli con disabilità.
E’ prevista una maggiorazione tra il 30% e il 50 % in presenza di figli disabili e in base alle classificazioni della condizione di disabilità.
Al compimento dei 18 anni e fino ai 21 anni è possibile richiedere che l’importo dell’assegno unico venga corrisposto direttamente al figlio, ma in questo caso deve frequentare un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, un tirocinio, o sia registrato come in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro, o svolga il servizio civile.
Familiari a carico 2021: cosa dovrebbe essere sostituito dall’assegno unico
Per il sostenimento economico dell’assegno unico dovrebbero essere eliminati diversi contributi alla famiglia attualmente in vigore previsti finora, pertanto dall’entrata in vigore dell’assegno unico spariscono:
- le detrazioni per figli a carico e l’ulteriore detrazione di 1.200 euro per le famiglie con quattro figli, mentre rimangono quelle previste per il coniuge e per gli altri familiari a carico;
- l’assegno al nucleo familiare con almeno 3 figli minorenni;
- gli assegni al nucleo familiare;
- il premio alla nascita;
- il contributo per gli assegni familiari;
- il fondo di sostegno alla natalità.
Non vengono eliminate le detrazioni o deduzioni sulle spese sostenute per i figli a carico, come quelle relative alle spese mediche, scolastiche o sportive, non è ancora chiaro se verrà mantenuto il bonus bebè.
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