Dietro apposita domanda, Banche, Poste italiane, società di intermediazione mobiliare, società di gestione del risparmio e assicurazioni saranno chiamate a comunicare all’Agenzia i dati attinenti alla quasi totalità dei nostri movimenti di denaro e beni finanziari che possano essere utili al Fisco per testare l’effettiva congruità dei redditi denunciati dai vari contribuenti. Sotto il setaccio tributario ci saranno anche i dati relativi a entrate e uscite su tutti i conti correnti personali. Il destino dei conti scudati, invece, quelli che in passato hanno agevolato della sanatoria per rimpatriare e regolarizzare i fondi esportati illegalmente all’estero, è rimasto nel limbo per mesi. Sono pertanto le grandi lobby finanziarie, le vere ‘salvaguardate’ sulle quali non potrà puntare i riflettori il ‘grande occhio’ tributario.
Se da lunedì il Fisco potrà controllare i conti dei contribuenti sospetti, a partire dal 31 ottobre, quando cominceranno ad affluire i dati relativi al 2011 per verifiche retroattive, quelli del 2012 saranno invece inviati entro il 31 marzo del prossimo anno. Lo stesso rituale sarà ripetuto entro il 20 aprile di ogni anno per i movimenti finanziari risalenti all’anno antecedente. Ogni singolo operatore finanziario (banche incluse), entro queste scadenze, dovrà aver avviato tutte le procedure di registrazione al Sid. Successivamente subentra Serpico, il “cervellone” comprensivo di sconfinato data-base, che già dallo scorso ottobre ha in diretta gestione tutti i dati provenienti da conti correnti, carte di credito e titoli. Per finire, i controlli su quegli spostamenti di denaro che saranno giudicati “sospetti” verranno intersecati con quelli della Banca d’Italia .
Il sistema, così collaudato, è chiamato a raffrontare i dati sulle movimentazioni finanziarie con quelli del reddito e, qualora non fossero in linea, scatta automaticamente la richiesta di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il contribuente, però, è comunque tenuto a chiarire le motivazioni di uscite ed entrate, tuttavia se le spiegazioni fornite non dovessero risultare sufficientemente esaurienti ecco che parte il temuto avviso di accertamento. L’obiettivo, come spiegato nei giorni scorsi da Befera, “è di formare delle liste di contribuenti, già individuati in base a elementi di rilevanza fiscale, da sottoporre all’accertamento sintetico”. In altre parole, si tratta di vere e proprie black-list sulle quali si convoglieranno i controlli del fisco, oramai sempre più in sintonia con la linea dura di contrasto all’evasione che, cercando di rimettere mano ai 180 miliardi evasi, tenterà di risanare proprio a partire dai conti dei ‘furbetti’ la nostra tanto traballante economia.
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