Nella fattispecie si tratterebbe dei quasi 5mila esodati fuoriusciti per effetto della riforma del lavoro 2010, quella, per intenderci, varata dal ministro Sacconi dell’ultimo governo Berlusconi, per u costo che dovrebbe superare i 40 milioni di euro complessivi.
Dunque, cronologicamente siamo ancora prima del grande caos scaturito dalla riforma Fornero, che ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica il problema di centinaia di migliaia di lavoratori lasciati senza impiego e senza pensione. A sollecitare il governo su questo tema, un’interpellanza del Pd che ha sottolineato come la mancata emanazione del decreto nei mesi passati avrebbe prodotto quasi un anno di mancato reddito per gli interessati.
Il passo del riconoscimento del reddito ai primi esodati, però, potrebbe costituire un incoraggiante punto di partenza per tutti coloro che, ancora, sono inattesa di riscuotere il primo assegno mensile viste le lungaggini delle procedure per vedere riconosciuto il proprio diritto, e i ritardi con cui il governo e le istituzioni legiferano in materia.
Ora, però, a confermare l’imminente decreto per gli esodati di Sacconi è stato il sottosegretario del Lavoro Carlo Dell’Aringa: “l’istruttoria – ha informato il sottosegretario alla Camera – è stata problematica. Ritengo comunque che la firma sia solo questione di tempo, considerato che tutti i problemi dovrebbero essere stati risolti. Il ministero del Lavoro comunque si farà parte attiva affinché il decreto venga emanato nel più breve tempo possibile”.
Ora, sempre in tema esodati, resta da vedere se il decreto verrà accorpato alla legge di stabilità 2014, dove ancora resta qualche speranza di vedere nuovi accorgimenti per gli esodati, in particolare per quelli in attesa di disposizioni per accedere alla salvaguardia. Nel frattempo, si avvicina anche la conferma dei nuovi 6500 inclusi nel decreto di abolizione dell’Imu. Dunque, gli stenti non sono finiti per gli esodati, ma finalmente anche il governo Letta sembra aver deciso di affrontare la questione. (Fonte)
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