Comunque, è ufficiale: entro marzo, alla Camera, entrerà una legge che dovrebbe consentire a tutti gli esodati ancora sprovvisti di copertura di andare in pensione con le regole precedenti la riforma Fornero. Una proposta risolutiva, dunque, che dovrebbe contenere la soluzione definitiva per la falla aperta dalla riforma Fornero del dicembre 2011.
A oggi, ha certificato l’Inps nei giorni scorsi, sono poco più di 30mila gli assegni effettivamente liquidati, a fronte di una platea di salvaguardie che supera le 160mila unità, per effetto dei vari decreti emanati dal governo e convertiti dal Parlamento tra giugno 2012 e gennaio 2014.
Basterebbero queste cifre a confermare come sia ancora tutt’altro che risolta la grana degli esodati, anche per le posizioni che sarebbero state garantite con le risorse straordinarie erogate dal governo. Oltre i 160mila “fortunati”, però, rimangono un numero imprecisato – decine, forse altre centinaia di migliaia – di lavoratori tagliati fuori dal welfare per effetto di un cambio di normativa brusco, che non ha tenuto conto delle miriadi di situazioni relative agli occupati più anziani.
A confermare l’approdo in aula della legge salva esodati entro il mese di marzo, la stessa presidente della Camera Laura Boldrini, che ha colto l’assist arrivato proprio dalla Commissione Lavoro di Montecitorio, che ha elaborato una proposta condivisa da tutte le forze politiche sul tema esodati.
Ancora, non si conoscono ulteriori dettagli in merito al disegno di legge in arrivo alla Camera, ma sicuramente il precedente che richiama alla memoria, è quello a nome di Cesare Damiano, che firmò, nel 2012, una proposta poi bocciata dalla Corte dei conti perché troppo costosa.
Allora, si cercava di riportare tutti gli esodati nel recinto della previdenza entro il 2019, ma la magistratura contabile ritenne l’esborso eccessivo per le casse statali. E’ stato lo stesso Damiano, oggi presidente della Commissione Lavoro, a commentare il nuovo testo: “a commissione ha formulato una proposta che affronta in modo risolutivo il problema eliminando alcuni paletti della riforma e aggiustando alcune date. Viene così consentito a chi ha maturato i requisiti di andare in pensione con le regole precedenti alla riforma Fornero. A questo punto, l’auspicio è che il governo ci metta le risorse necessarie e che tutto il Parlamento faccia propria la proposta della commissione che non riguarda nuove famiglie di esodati da salvare ma interviene con criteri generali e omogenei per risolvere definitivamente il problema”.
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