Insomma, nonostante alcuni rallentamenti che hanno fatto slittare l’iter del secondo round di esodati, finalmente le procedure entrano nella “parte conclusiva” dell’esame preventivato per il riscontro dei requisiti, necessari a entrare di diritto nella “scialuppa” di salvataggio per gli esclusi.
Con l’inclusione di questi 55mila ex lavoratori recuperati, dunque, l’estensione delle salvaguardia si incammina vero i 120mila casi risolti, a fronte di 130.130 posti liberi in totale dai provvedimenti di riparazione che il precedente governo ha cercato di porre in essere per riparare all’errore contenuto nella riforma Fornero.
Nello specifico, i candidati a entrare in questo secondo scaglione di lavoratori esodati, sono coloro che hanno trovato posto nella spending review 2012, approvata lo scorso luglio. Nonostante l’urgenza della situazione di migliaia e migliaia di lavoratori abbandonati dopo la riforma delle pensioni, però, il decreto attuativo era stato approvato negli ultimissimi giorni utili per la messa in pratica delle disposizioni di salvaguardia. Quindi, diversi rimpalli tra Camere e Corte dei conti avevano rallentato ulteriormente l’iter, così come un riesame delle domande non accolte in un primo momento che l’Inps ha preferito rimettere in pratica.
Insomma, oggi si chiude una parte importante di questa lunga odissea, a quasi un anno di distanza dalla sua approvazione originale, mentre, nel frattempo soltanto altri 10mila esodati sono stati riammessi alla tutela statale e i dati ufficiali parlando di 7mila pensioni erogate su 62mila casi ammessi a seguito del primissimo decreto-paracadute.
Per l’esattezza, le proporzioni dei 55mila posti le cui domande chiudono oggi, prevedono:
_40mila inseriti in mobilità o Cigs entro fine 2011, anche se entro il 4 dicembre non era stato avviato lo stato di mobilità;
_7400 i quali, sempre entro il limite del 4 dicembre, abbiano ricevuto l’ok alla prosecuzione volontaria e che riescono a detenere i requisiti per la pensione entro fine 2014;
_1600 esodati presi in carico dai Fondi di solidarietà
_6mila sottoposti a regimi di accordo collettivo o individuale per l’inserimento in mobilità a norma del decreto milleproroghe 2012, per i quali le richieste di ammissione alla salvaguardia andranno inoltrate alle Dtl corrispettive al territorio in cui è stato siglato il patto
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