Questa volta, è il ministero del Lavoro stesso a seguire la strada già battuta nelle proprie funzioni dall’Inps, il quale, per i precedenti interventi governativi, si era limitato a emanare circolari contenenti istruzioni per l’esame delle domande pervenute e i vari step fino all’erogazione dell’assegno, per la verità, un traguardo che ancora in pochi hanno raggiunto.
Questa volta, allora, a differenza dei casi antecedenti con protagonista il governo Monti e il ministro Fornero, non si è dovuto attendere il decreto attuativo con relativa pubblicazione in Gazzetta e il conseguente dilatarsi dei tempi di inoltro delle domande e dell’iter completo di rientro nel welfare: ora, le raccomandazioni del Ministero son da intendersi già effettive, per quanto a lunga scadenza.
Come si diceva, allora, sono migliaia i nuovi esodati che il governo ha preso l’impegno di salvaguardare: 9mila con il decreto Imu-Cig 102/2013, mentre la frazione restante è inclusa nei piani di bilancio del decreto precari 101/2013.
La prima tranche, quella del decreto 102, riguarda essenzialmente i cosiddetti cessati, per via di licenziamento, nel periodo compreso tra l’inizio del 2009 e la fine del 2011 – in ragione di 6500 unità – mentre i rimanenti 2500 vanno rintracciati tra coloro che nel 2011 si trovavano in congedo per assistere un figlio disabile. Per tutti questi, il limite per inviare la domanda di accesso alla salvaguardia contenuta nel decreto Imu, ossia il 26 febbraio 2014, quattro mesi esatti dopo la pubblicazione del decreto convertito in legge sulla Gazzetta Ufficiale.
Un giorno in più, invece, per tutti quei dipendenti delle Regioni in stato di esonero, oppure per tutti coloro che, al 4 dicembre 2011, data dell’entrata in vigore della legge Fornero, si trovassero già in stato di esonero: per loro, la data limite per la presentazione delle domande sarà invece il 27 febbraio.
Per inviare le richieste, specifica la circolare del Ministero, si potrà ricorrere alla posta elettronica certificata da parte di enti e soggetti idonei alla presentazione della domanda, come consulenti del lavoro, patronati, dottori commercialisti. I tempi tecnici per l’accoglimento o meno delle istanze restano immutati: come per i precedenti decreti, ci saranno 30 giorni per chiudere le analisi da parte della commissione e la possibilità di avanzare ricorso entro un ulteriore mese dall’eventuale rifiuto.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento