A svolgere il ruolo di controparte per il ministro che ha dato il nome a una delle riforme pensionistiche degli ultimi anni, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. I due dicasteri hanno così definito criteri e modalità di accesso al trattamento pensionistico per nuovi 10.130 soggetti secondo i criteri precedentemente in vigore.
Il plafond era stato inserito nella legge di stabilità per il triennio 2013-2015, e andava ad aggiungersi ai 120mila posti già riservati agli esodati con i due decreti salva Italia e quello inserito invece in spending review.
Naturalmente, anche per i nuovi entranti nel rango di salvaguardati, il regime di reintegro nel welfare e nel sistema previdenziale seguirà l’iter dei due testi precedenti. Così ora il decreto appena introdotto, verrà girato alle commissioni competenti di Camera e Senato, che esamineranno tempi, coperture e requisiti per l’accesso alla pensione di altri diecimila estromessi per effetto dell’ultimo tsunami pensioni varato dal governo Monti.
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