Sul tavolo figura anche la questione degli esodati. Al centro del caso si annoverano “circa 140.000 persone”, come sottolineato dallo stesso Sottosegretario. Gli esodati rappresentano “una categoria particolare, sono quelli che avevano perso il posto di lavoro ed aspettavano di andare in pensione prima dell’entrata in vigore dell’ultima riforma, quindi si è cercato di mandarli in pensione con le regole vecchie -ha proseguito Dell’Aringa- e vanno dunque trovate le risorse per poter effettuare questi prepensionamenti di ulteriori lavoratori”. Dell’Aringa non ha negato la gravità del problema, un problema che permane per tutti coloro “che quest’anno e l’anno prossimo si potrebbero trovare in difficoltà, cioè licenziati dalle loro imprese e con un pensionamento ancora molto lontano nel tempo”.
“Anche per costoro, che non saranno più definiti esodati ma lavoratori anziani in difficoltà, bisognerà trovare qualche soluzione”, ha così ribadito il Sottosegretario al Ministero del Lavoro. E le analoghe soluzioni prospettate potrebbero passare “da un uso esteso degli ammortizzatori sociali” o viceversa dalla revisione di “alcune norme della stessa riforma sulle pensioni” volte ad offrire “una soluzione strutturale e non continuamente di emergenza” come invece persegue a delinearsi nei confronti dei vari “gruppi progressivi di esodati che vanno salvati”, ha focalizzato il Sottosegretario. Devono poi intervenire le misure di rilancio della crescita e dell’occupazione. La prima soluzione, per Dell’Aringa equivale alla contrazione del “costo del lavoro”. “Chiederemo anche in Europa di avere un aiuto affinché quei vincoli di bilancio che vogliamo assolutamente rispettare, siano un po’ allentati per permetterci di intervenire sulla variabile fondamentale che riguarda sia i redditi dei lavoratori, sia la competitività delle imprese”, ha infine concluso il Sottosegretario.
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