La comunicazione scritta è stata recapitata agli interessati direttamente dall’Inps, che ha provveduto a comunicare a 25mila ex lavoratori e alle loro famiglie la notizia dell’atteso trattamento pensionistico. Qui una lettera esempio
Dopo mesi di battaglie dentro e fuori dalle istituzioni, con il coinvolgimento di sindacati, associazioni di categoria, enti di previdenza e governo, insomma, arriva il primo, parziale, lieto fine al grande dramma generato con la nuova riforma delle pensioni.
Si tratta, naturalmente, di una piccola frazione, forse pari a un decimo del numero complessivo di lavoratori coinvolti, ma rappresenta una prima, indiscussa vittoria per le tante forme di protesta che negli ultimi tempi si sono realizzate contro l’immenso limbo dei non salvaguardati, sospesi tra un lavoro che non c’è più e una pensione che non c’è ancora.
La lettera, in queste ore nelle buchette di 25mila italiani sancisce, dunque, la conferma definitiva dell’appartenenza del lavoratore a una delle categorie incluse nel computo della platea di tutelati.
Entro fine mese dovrebbero essere inviate anche le restanti 40mila missive, che chiuderanno il cerchio sul primo plotone di ex lavoratori destinati alla pensione con le regole in vigore precedentemente all’arrivo della riforma Fornero.
Nello specifico, le classi di esodati tratti in salvo sono quelle inquadrate dal primo decreto ad hoc, varato dal governo Monti nel giugno 2012 e, dunque, arrivato solo ora, dopo diversi ritardi e tribolazioni, all’atto finale.
Gli scaglioni di lavoratori coinvolti rappresentano, soprattutto, i contributori volontari, quelli in mobilità, gli esonerati, i “cessati” per stipule individuali o collettive o, ancora, coloro che si trovano nell’esigenza di assistere un figlio disabile.
Come appare in forma cartacea, la lettera contiene in qualità di mittente la Direzione territoriale del lavoro competente geograficamente, ma va specificato che le istanze sono state esaminate anche dalla sede centrale di Roma, a garanzia del completo diritto al trattamento pensionistico riconosciuto all’interessato.
Non c’è solo la versione “tattile” dell’attestato finale di accesso alla salvaguardia: per chi avesse effettuato iscrizione al sito Inps, il recapito è avvenuto direttamente in via telematica alla casella di posta “previdenziale”.
A questa prima ufficializzazione, comunque, seguiranno le indicazioni sulle modalità di presentazione della domanda conclusiva e la data di inizio del trattamento pensionistico.
Vai al testo della lettera Inps per gli esodati salvaguardati
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