Toccherà infatti alla commissione Lavoro di palazzo madama aprire ufficialmente alla discussione sul provvedimento che dovrebbe riportare entro il recinto della previdenza altri 32mila dimenticati nel limbo delle riforme degli ultimi anni.
Come noto, il vero shock è stata la riforma Fornero, con il cambio repentino di requisiti che ha portato un vero e proprio terremoto nello Stato sociale, generando un oceano di esodati non tutelati dalle nuove regole, ancora oggi di dimensioni sconosciute anche llo stesso Inps.
Per ovviare a questa catastrofe senza fine, anche il governo Renzi ha varato, come già in passato i predecessori Mario Monti ed Enrico Letta, un provvedimento ad hoc,favorendo il reintegro di speciali categorie di lavoratori che, a seguito di decisioni individuali o collettive, abbiano perso il diritto alla pensione e si trovino relegati ormai ai margini del mercato del lavoro.
Nello specifico, questa volta i 32mila nuovi tratti in salvo derivano dal recupero di 24mila posizioni lasciate libere dalle prime due salvaguardie risalenti al 2012, che le procedure attivate non erano riuscite a soddisfare. In aggiunta, il governo Renzi ha aggiornato il conteggio dei recuperi assicurando 8mila nuovi innesti. Costo totale dell’operazione, stimato: 120 milioni di euro.
Interessante capire se, come veniva annunciato nei primi giorni in cui venne presentata la nuova salvaguardia, verrà esteso anche il termine per il riconoscimento delle tutele per ulteriori dodici mesi. Allo stato attuale, infatti, resterebbe solo il 2015 per usufruire del paracadute governativo delle salvaguardie, ma il governo, presentando la sesta salvaguardia, ha assicurato di volerlo prorogare fino a tutto il 2016. Un po’ di respiro in più per migliaia di esodati, ancora in attesa di completare l’iter di rientro nella pensione, o addirittura fermi ai blocchi di partenza per l’esame della propria situazione da parte degli uffici previdenziali.
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