Il messaggio esteso ieri, numero 3890, di rimando alla nota ministeriale 7774 diffusa il 22 novembre 2012, specifica che i termini di definizione della certificazione di salvaguardia per i lavoratori cessati non devono tener conto di possibili rioccupazioni a tempo determinato verificate entro il 24 luglio 2012, data in cui si è reso pubblico il decreto interministeriale 1 giugno 2012. Il motivo risponde all’obbligo per tali lavoratori di accettazione dell’offerta di lavoro al fine di non perdere lo status di mobilità.
Sempre con riguardo all’identificazione dei 65 mila salvaguardati, sono state fornite ulteriori illustrazioni sulle modalità tramite le quali il calcolo del termine della mobilità può dare diritto a diverse catalogazioni di salvaguardia.
Il chiarimento che accompagna il messaggio, giustificando il motivo della comunicazione, spiega come le verifiche effettuate sui primi 65 mila salvaguardati siano ancora in corso di svolgimento. Questo in parte contraddice quanto espresso a inizio febbraio dal ministro Elsa Fornero, secondo cui l’Inps già entro la fine del mese scorso avrebbe dovuto inviare la lettera di certificazione del diritto alla salvaguardia a tutti i soggetti interessati.
Il messaggio 3423, diffuso dall’istituto di previdenza il 26 febbraio scorso, comunica inoltre che nei confronti di coloro che vedranno maturare la decorrenza entro maggio 2013 sarà prevista la liquidazione provvisoria della pensione. Il traguardo delle procedure sembra, tuttavia, ancora piuttosto lontano.
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