Si tratta, per la precisione, di 10.130 posti che vengono riassegnati a chi, a seguito della riforma Fornero del 2011, si è trovato improvvisamente senza lavoro né pensione, per il cambio dei requisiti minimi di accesso al trattamento previdenziale.
Mercoledì, l’Inps ha dunque inoltrato la comunicazione che sono aperte le procedure per la verifica degli aventi diritto che, negli scorsi mesi, hanno avanzato domanda di rientrare nelle categorie previste dalla finanziaria precedente.
Il termine per accedere al programma di recupero delle posizioni previdenziali scadeva lo scorso 25 settembre, quando si erano chiuse le domande, cui ora seguirà la dovuta certificazione.
Ecco, dunque, quali sono le categorie di esodati che ricadono nella lista inserita nella legge di stabilità 2013: 1590 autorizzati alla contribuzione volontaria, 850 per chi, tra questi ultimi, sia ancora in attesa di portare a termine il processo di mobilità; 2560 in mobilità ordinaria o in deroga, tra i cosiddetti “cessati”; 5130 che hanno lasciato il posto dopo gli accordi collettivi o individuali stipulati con l’azienda.
Secondo i dati diramati dal ministero del Welfare, le richieste son state 6044 per i quelli in mobilità e un migliaio in meno, 5179 per i “cessati” standard.
Ora, dunque, la palla passa alla previdenza statale, con l’Inps che dovrà porre sotto esame tutte le singole candidature degli esodati per rientrare nel computo delle fasce tratte in salvo. In definitiva, per gli interessati si prospettano altri mesi di attesa, ma finalmente la prima fase si è chiusa: la pensione, anche se di poco, si avvicina, mentre il governo sta per varare la copertura per il salvataggio di altri 10mila esodati con i decreti di fine anno e la prossima legge di stabilità.
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