Esame Avvocato 2016: oggi ultima prova scritta, in cosa consiste? Quando gli orali?

Redazione 15/12/16

La terza prova scritta di domani 15 dicembre

Come previsto dal bando di concorso del Ministero della Giustizia, gli aspiranti avvocati dovranno affrontare un’ultima prova scritta domani.

È prevista la redazione di un atto giudiziario “che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale”. Gli aspiranti avvocati potranno scegliere tra quesiti di diritto privato, diritto penale e diritto amministrativo.

Ciascun candidato avrà a disposizione 7 ore come tempo complessivo per la redazione dell’atto giudiziario, con possibilità di consultare (per l’ultimo anno) i codici annotati con la giurisprudenza.

Da dicembre 2017, infatti, i praticanti dovranno sostenere un Esame di Stato riformato sotto diversi aspetti: saranno oggetto di modifiche le prove scritte e orali, oltre alla durata del tirocinio forense.

A quando le prove orali?

L’esame per l’abilitazione 2016 prevede anche due prove orali. Sicuramente, non trascorreranno meno di 8 mesi prima che le stesse possano prendere avvio, visto anche l’ingente numero di candidati. L’esame verbale consiste nella discussione di brevi questioni relative a cinque materie, scelte dal candidato anticipatamente tra:

  • diritto costituzionale,
  • diritto civile,
  • diritto commerciale,
  • diritto del lavoro,
  • diritto penale,
  • diritto amministrativo,
  • diritto tributario,
  • diritto processuale civile,
  • diritto processuale penale,
  • diritto internazionale privato,
  • diritto ecclesiastico,
  • diritto comunitario.
  • Successivamente il candidato dovrà dimostrare la conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.

Come vengono assegnati i punteggi delle prove?

Saranno ammessi all’esame orale i candidati che avranno raggiunto un massimo di 90 punti nelle tre prove scritte e non meno di 30 punti per due delle tre prove.

Agli esami orali, saranno considerati idonei i candidati con un punteggio totale non inferiore a 180 punti e un minimo di 30 punti per almeno 5 prove.

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I criteri di valutazione stabiliti dal Ministero della Giustizia.

I criteri di valutazione delle prove dell’esame sono: un perfetto utilizzo della forma grammatica, del lessico italiano e giuridico; poi la chiarezza e la completezza espositiva. E ancora: la capacità di risolvere i problemi giuridici tramite il richiamo alla dottrina, la conoscenza dei fondamenti teorici degli istituti giuridici richiamati, la coerenza dell’elaborato con la traccia assegnata, la capacità di argomentare adeguatamente le conclusioni trattate. Infine la padronanza delle scelte difensive e delle tecniche di persuasione.

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