Formicola sembra infatti che volesse incontrare il primo cittadino, peraltro non presente in Comune in quel preciso istante, per reclamare la propria protesta contro la mancata concessione di un parcheggio riservato dinanzi al proprio negozio. Le sequenze che hanno caratterizzato ciò che poi è effettivamente accaduto sono state connotate da inaspettata drammaticità.
Stando sempre alle prime indagini, una volta entrato nell’ufficio comunale, l’uomo, vedovo e con due figli già adulti, ha costretto i presenti ad abbandonare il Palazzo utilizzando una lama come arma di minaccia. Si è poi, prima, cosparso di benzina e, successivamente, legato ad una corda, uscendo sul balcone sostando a cavalcioni sulla ringhiera. L’atto finale della tragica scena, purtroppo reale, ha visto infine il fioraio appicarsi fuoco con un accendino, e la corda alla quale si era preventivamente legato, non reggendo il peso, ha ceduto scaraventandone il corpo in fiamme direttamente sull’asfalto.
Del tutto inutile è stata la corsa all’ospedale napoletano Cardarelli: il fioraio, ricoverato nel reparto grandi ustioni, è infatti deceduto poco dopo le 11.30. Il gesto dell’uomo, già peraltro noto agli addetti comunali avendo precedentemente collaborato in piccole manifestazioni ed iniziative pubbliche, ha tuttavia colto tutti di sorpresa. Paradossalmente, la drammaticità della tragedia non si è fermata qui: è seguito infatti un secondo ed incredibile epilogo. Nei tentativi di soccorso di Formicola, la catastrofe sfiorata è stata doppia. Qualcuno, infatti, gettando dal balcone un estintore per spegnere le fiamme ha involontariamente colpito alla testa uno dei soccorritori dell’uomo.
Il passante intervenuto, di cui al momento è noto soltanto il nome, alias Rocco, si dice di 36 anni, riportando una consistente ferita al capo, ha subito un trauma cranico ed un profondo taglio alla testa per fortuna prontamente curato da trenta punti di sutura. Sono state centinaia le persone che, a margine della tragedia, si sono raccolte ai piedi del Palazzo del Comune per protestare contro l’amministrazione. Alcuni hanno persino appeso striscioni in cui le responsabilità dell’accaduto si attribuiscono al sindaco ed alla stessa giunta.
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