Niente di epocale, sia chiaro, ma comunque un bonus per chi deve un po’ di euro all’erario e si trova gli esattori alle calcagna. A rientrare nella cancellazione dei debiti pregressi con il fisco, infatti, saranno tutte le cartelle emanate da Equitalia e dagli agenti di riscossione a partire dal 2000 e che non superino i 300 euro di importo.
In sostanza, sarebbero coinvolte fino al 70% delle cartelle attualmente aperte da parte dell’ente responsabile alla riscossione: tra esse, figurano spese inevase come il mancato pagamento del canone Rai, oppure multe mai saldate per infrazioni al codice della strada.
E’ tutto scritto nel comma 688 della finanziaria diventata legge i giorni prima di Natale, ed entrate in vigore a partire dallo scorso primo gennaio 2015:
“Alle comunicazioni di inesigibilita’ relative alle quote di cui al comma 684 del presente articolo si applicano gli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, come da ultimo rispettivamente modificato e sostituito dai commi 682 e 683 del presente articolo. Le quote inesigibili, di valore inferiore o pari a 300 euro, con esclusione di quelle afferenti alle risorse proprie tradizionali di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, non sono assoggettate al controllo di cui al citato articolo 19”
Come chiedere il condono
Per le cartelle di recente emanazione – come il 2014 – si dovranno attendere ancora tre anni prima di poter vedere attivata la sanatoria, ma per quelle più vecchie si potrà accedere alla cancellazione.
Non sarà necessario avanzare alcuna richiesta da parte del debitore: se entro il terzo anno dall’emanazione Equitalia non è riuscita a ottenere quanoto dovuto, entro i 300 euro la cartella emanata si considererà estinta e inesigibile.
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