Letta ha affrontato le principali questioni su cui sta investendo il dibattito in queste prime settimane a palazzo Chigi, introducendo il governo da lui presieduto come “la soluzione non ideale, né per me né per gli italiani. Ma le elezioni sono andate nel modo in cui tutti sappiamo, per colpa di una legge elettorale balorda”.
E proprio a proposito del Porcellum, il presidente del Consiglio descrive la norma di elezione dei rappresentanti come “una delle priorità di questo governo: far di tutto perché non si torni al voto con la legge elettorale peggiore mai vista. Intanto, vale la pena eliminare questa e far rivivere quella precedente: uno degli elementi di distacco dei cittadini della politica è dovuto al fatto che non si possono scegliere i rappresentanti della propria città”.
Ma le forze che compongono la maggioranza a supporto di Enrico Letta sono composite, e non fanno mistero di nutrire ben altre priorità rispetto alla cancellazione della legge Calderoli. Naturalmente, il pensiero corre subito all’abolizione dell’Imu sulla prima casa, conditio sine qua non da cui dipende la sopravvivenza stessa dell’esecutivo.
“Il Parlamento ha dato la fiducia sulla base di un discorso e lì c’è la base programmatica. Ma io preferirei parlare di casa: c’è il crollo dell’edilizia, la fatica delle giovani coppie a trovare casa, la botta portata dall’Imu. Allora nel mio programma ci saranno affitti agevolati per le giovani coppie, rilanciando il tema delle ristrutturazioni incentivate fiscalmente ecologiche ed ecocompatibili. Quindi, per venire all’Imu, noi faremo un decreto per sospendere la rata dell’Imu di giugno che consentirà di iniziare un processo di riforme di questi tre grandi temi”.
Oltre all’Imu, la Cassa integrazione in deroga, gli esodati, più l’incombente aumento dell’Iva, previsto per il prossimo luglio: il premier Enrico Letta a “Che tempo che fa” ha cercato di tracciare la strada del suo governo.
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