Atteso per fine novembre, il decreto è stato rinviato a causa della crisi che ha investito il Governo Berlusconi, quindi ripreso dal nuovo esecutivo. Si torna dunque a parlare di incentivi alle fonti rinnovabili, in particolare di quelli che andranno a favore di impianti di potenza superiore a 5 megawatt.
Lo stesso ministro dello Sviluppo Passera ne ha anticipato in queste ore il contenuto.
Il provvedimento riguarda la disciplina degli incentivi per tutte le fonti rinnovabili escluso il fotovoltaico (che ha il suo Conto Energia) e prevede il raggiungimento di una soglia massima di spesa annua tra 6 e 7 miliardi di euro (un miliardo circa rispetto a quanto previsto dal governo Berlusconi).
Dal 2013, inoltre, scompariranno i c.d. certificati verdi, e si passerà così al vero e proprio sistema di incentivi. Nel caso dell’eolico, il decreto prevede un corrispettivo di durata ventennale (25 anni nel caso dell’eolico off-shore) e le cifre vanno da 310 euro per megawattora per gli impianti fino a 20 kilowatt, a 118 euro per quelli superiori ai 5 megawatt. Nel caso dell’idroelettrico la durata sarà pressoché identica, 25-30 anni, con cifre comprese tra 230 e 102 euro (100 e 105 euro invece le cifre comprese per la geotermia).
Disciplina differente invece per gli impianti di potenza superiori ai 5 megawatt: si potrà infatti accedere agli incentivi soltanto partecipando ad aste al ribasso, mentre le biomasse potranno accedervi rispettando la soglia dei 20 megawatt. La prima asta per attribuire gli incentivi si terrà entro giugno e nel triennio 2013-15 si prevede di incentivare circa 1.850 megawatt di eolico on shore, 680 megawatt di off shore, 150 megawatt di idroelettrico, 60 megawatt di geotermico e 180 megawatt tra biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili.
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