Il 17 o 24 febbraio si terranno le elezioni politiche che rinnoveranno i membri di Camera e Senato fino al 2018. Un appuntamento cruciale per definire i destini del Paese, cui tutti i cittadini si sentiranno chiamati, nonostante il sentimento di antipolitica sia cresciuto negli ultimi mesi a livelli mai conosciuti nell’era repubblicana.
Anche gli italiani residenti all’estero sono chiamati a questa importantissima tornata elettorale, a sette anni dal debutto della rappresentanza diretta tramite senatori e deputati eletti proprio dalle circoscrizioni oltreconfine.
Agli italiani che vivono in un Paese straniero è consentito partecipare alla consultazione elettorale, anche se la pratica per accedere al voto è leggermente più laboriosa rispetto a chi risiede nel Paese di appartenenza.
Innanzitutto, la scadenza principale: per gli Italiani residenti all’estero i registri di iscrizione sono aperti fino al 31 dicembre. Restano, dunque, pochi giorni per vedersi riconosciuto il diritto a prendere parte a delle elezioni, attesissime un po’ in tutto il mondo, come confermano i commenti dei vari Capi di Stato degli ultimi giorni su eventuali candidature di Monti o Berlusconi.
Il registro di riferimento per chi vive in un Paese straniero è quello dell’AIRE – anagrafe italiani residenti all’estero – tramite il quale tutti i cittadini in trasferta potranno votare sia per i deputati che per i senatori.
Il 31 dicembre è la data ultima perché alla fine di ogni anno, il Ministero dell’Interno elabora la lista completa dei concittadini domiciliati in terra straniera che intendono prendere parte alla consultazione elettorale.
Oltre a questo registro, esistono altre due possibilità per accedere al voto in vista delle prossime politiche: le domande lasciate presso gli uffici comunali prima dell’espatrio – e dunque anteriori a eventuale iscrizione all’AIRE – oppure in seguito a domande presentate presso i Consolati in giro per il mondo.
Qualora un richiedente non riceva notifica di inserimento negli elenchi elettorali, malgrado la corretta somministrazione della richiesta, allora ci si dovrà recare agli uffici del Consolato, che provvederà alle verifiche e, in caso di iscrizione corretta e nei tempi determinati, ammetterà il cittadino al voto.
Anche qui, però, per presentare “ricorso” esiste un limite temporale, cioè entro l’undicesimo giorno antecedente l’apertura delle urne. Oltre a ciò, serve anche la comunicazione da parte del Comune di riferimento del richiedente in merito all’insussistenza di ragioni di esclusione dal voto.
A tutti gli ammessi, verrà consentito esprimere il proprio voto per corrispondenza, tramite il recapito di un plico contenente il certificato elettorale, le schede elettorali ed una busta affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento