Elezioni e Referendum 12 giugno, istruzioni per il voto: documenti e regole covid

Redazione 09/06/22
L’Election day, la data fissata per le elezioni amministrative e per i Referendum, ovvero il 12 giugno, sta arrivando. In questa data, oltre 51 milioni di elettori saranno chiamati a esprimersi sui referendum abrogativi sulla giustizia, cinque quesiti per altrettante schede.

Contestualmente, in circa mille comuni del nostro paese gli elettori dovranno inoltre scegliere sindaci e consiglieri, rinnovando le amministrazioni.

Nella giornata dell’8 giugno sono arrivate delle novità sulle regole Covid per le elezioni: una circolare del Viminale ha infatti aggiornato il Protocollo sanitario e di sicurezza dell’11 maggio scorso, prevedendo che l’uso delle mascherine per l’accesso degli elettori ai seggi, per il solo esercizio del diritto di voto, sia “fortemente raccomandato” e non più obbligatorio.

Alla luce delle ultime novità, nei prossimi paragrafi verranno riassunte le regole pratiche per le elezioni e per i referendum del 12 giugno, cosa serve per votare e come si vota.

Elezioni e Referendum giugno 2022: guida completa al voto

Elezioni e Referendum 12 giugno: orari del seggio

Nella giornata del 12 giugno i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.

Elezioni e Referendum 12 giugno: tessera elettorale

Documento fondamentale per poter esercitare il diritto di voto è la tessera elettorale rilasciata dal Comune. La tessera contiene 18 spazi, e nel caso in cui questi fossero esauriti è necessario rinnovarla presso l’ufficio elettorale del comune di residenza.

L’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.

Elezioni e Referendum 12 giugno: documento di identità

Oltre alla tessera elettorale occorre portare con sé un documento di identità appartenente a una delle seguenti categorie:

  • carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato dalla pubblica amministrazione;
  • tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare;
  • tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia.

Se l’elettore al seggio non è in possesso di un documento idoneo, può comunque essere riconosciuto:

  • da uno dei membri del seggio che conosce personalmente l’elettore e ne attesta l’identità;
  • da un altro elettore del comune, noto al seggio e provvisto di documento di riconoscimento;
  • dalla ricevuta della richiesta di rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE), in quanto munita della fotografia del titolare e dei relativi dati anagrafici.

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Elezioni e Referendum 12 giugno: regole Covid

Nella giornata dell’11 maggio 2022 è stata diramata la circolare n.48/2022 del capo dipartimento per gli Affari interni e territoriali Claudio Sgaraglia, che definisce il Protocollo Covid da adottare durante le elezioni, poi modificato in parte dalla Circolare dell’8 giugno.

In sintesi, i responsabili dei seggi sono tenuti a rispettare le seguenti regole:

  • evitare, in ogni modo, rischi di aggregazione e di affollamento;
  • garantire l’adeguata aerazione negli ambienti al chiuso, favorendo, in ogni caso possibile, quella naturale.

L’uso delle mascherine chirurgiche, inizialmente obbligatorio, è diventato “fortemente raccomandato” per l’accesso degli elettori ai seggi, per il solo esercizio del diritto di voto, “in considerazione del mutato quadro epidemiologico rispetto alla data di adozione del protocollo stesso“.

I seggi saranno quindi adeguatamente distanziati, si dovrà evitare ogni forma di affollamento ma l’uso delle mascherine non sarà obbligatorio.

Elezioni e Referendum 12 giugno: cosa fare in caso di errore

Se una volta espressa la propria preferenza ci si accorge che si è commesso un errore (nome sbagliato, scheda di colore diverso, ecc.), è possibile chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, esprimendo così nuovamente il proprio voto.

Il presidente del seggio consegnerà all’elettore una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.

Elezioni e Referendum 12 giugno: come si vota

Referendum abrogativi sulla giustizia

Sono cinque i quesiti referendari abrogativi che riguardano il tema della Giustizia, e in particolare:

  • Quesito n. 1: Abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
  • Quesito n. 2: Limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale.
  • Quesito n. 3: Separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.
  • Quesito n. 4: Partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.
  • Quesito n. 5: Abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

Per votare, ricordando che si tratta di un referendum abrogativo, si dovrà:

  • apporre un segno sul SI se si desidera che la norma sottoposta a Referendum sia abrogata;
  • apporre un segno sul NO se si desidera che la norma sottoposta a Referendum resti in vigore.

Affinché i referendum siano validi deve essere raggiunta la maggioranza (50%+1):

  • degli aventi diritto al voto;
  • dei voti validamente espressi.

I quesiti completi possono essere consultati sulle FAQ del Ministero dell’interno

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Elezioni amministrative

Le regole su come si vota per le elezioni amministrative sono diverse a seconda che il proprio comune abbia o meno più di 15mila abitanti.

Nei comuni con meno di 15mila abitanti è previsto il ballottaggio solo nella rara eventualità in cui due candidati ricevano lo stesso numero di voti, in caso contrario verrà eletto sindaco il candidato che riceve il maggior numero di voti.

Per votare si potrà tracciare un segno sul nominativo del candidato sindaco o sul simbolo della lista collegata al candidato sindaco, o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata al medesimo candidato: in ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato.

Nei comuni con più di 15mila abitanti, invece, si può:

  • tracciare un solo segno sul rettangolo recante il nominativo di un candidato sindaco, senza cioè segnare alcun contrassegno di lista: in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto;
  • tracciare un segno solo sul contrassegno di una delle liste oppure tracciare un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata;
  • esprimere un voto disgiunto, tracciando un segno sul nominativo del candidato sindaco ed un altro segno su una delle liste ad esso NON collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista NON collegata.

Per vincere al primo turno il candidato sindaco deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi (ovvero almeno il 50% più uno). In caso contrario si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

Le preferenze si esprimono scrivendo negli appositi spazi il cognome (oppure il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati consiglieri comunali della lista votata. Anche in questo caso le regole cambiano a seconda del numero di abitanti del Comune in cui si vota:

  • nei Comuni fino a 5mila abitanti è possibile esprimere una sola preferenza;
  • nei Comuni con più di 5mila abitanti si può invece esprimere fino a due preferenze, che però devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.

Leggi anche “Referendum 12 giugno: i 5 quesiti da votare e Fac-simile schede di voto”

(Foto copertina: iStock/bizoo_n)

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