E’ così arrivata la riprova, già preannunciata dalle iniziali proiezioni seguite agli Instant Poll, di quanto più si temeva e che già molti paventavano nelle prime ore di questo pomeriggio: oggi l’economia sarà tendenzialmente “schiava” dei risultati di queste elezioni politiche.
Gli investitori hanno accolto con sollievo i primi risultati, con centro-sinistra in testa sia alla Camera che al Senato, con un calo, dopo circa un’ora la chiusura dei seggi, a 257 punti base del differenziale di rendiconto tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi, con il rendimento del Btp decennale al 4,19%.
Anche Piazza Affari ha registrato un moto accelerante: alla Borsa di Milano il Fitse-Mibaccentua i rialzi al più 3,80% e sono passati in asta di volatilità al rialzo Mps, Banco popolare, UniCredit, Generali, Mediaset e Bpm.
Dopo la prima flessione il valore dello Spread è ripreso a salire verso quota 280. La Borsa di Milano passa in negativo con scenario ingovernabilità. Lo Spread Btp-Bund accelera e torna di nuovo sopra quota 270 punti base, a 275. Con l’Europa che ha seguito il trend: Francoforte e Madrid crescono di oltre due punti percentuali, Parigi dell’1,8% mentre resta più cauta Londra (+0,5%). In Piazza Affari volano le banche: Unicredit, Bpm, Mediobanca e Ubi sono in aumento del 6%, Intesa del 5%. Mediaset vola a +9,62%. Mps sospesa in rialzo.
Quello che secondo gli esperti avrebbe influito maggiormente sulla nuova crescita dello Spread, sarebbe la situazione instabile che si sta delineando: ossia una situazione con Pd e Movimento 5 Stelle al governo e un possibile Pdl all’opposizione.
I risultati finali devono ancora uscire, certo è che lo Spread non rinuncia a salire e che le borse sembrano aver sofferto questo cambio di rotta.
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