Due SuperMario, una sola Italia: Monti e Balotelli custodi dell’Euro

Forse, alla fine della fiera, l’emblema di una notte di inizio estate sarà il sorriso di un ragazzo italiano‘abbandonato’ dai suoi genitori biologici e amato sino a ieri solo dai suoi veri genitori, dai familiari e da qualche mora di Manchester mentre oggi si ritrova eroe nazionale quasi quanto un altro italiano in missione per il Tricolore, mister Mario Monti.

Suvvia, non mischiamo troppo le cose, che altrimenti smettiamo di divertirci e/o di essere seri, perché lo sport è (anzi, pardon, dovrebbe essere) coesione, fratellanza e leggerezza mentre l’economia è serietà, spesso divisione ma soprattutto pesantezza.

Pesano tanto, infatti, i debiti pubblici greco-italico-spagnoli (e non solo) che sono lì a inficiare spread e benessere europeo, e pertanto vedere la Germania ferma e dura che riaccoglie l’Italia a sè poche ore dopo essere stata buttata fuori dall’Euro (2012, si intende) è al tempo stesso simpatico, se vogliamo simbolico, ma non certo concatenato.

Quando si parla di Italia bisogna essere sempre molto attenti”. Eh si, il C.t. Cesare Prandelli ha colto nel segno due volte. Perché a Bruxelles, nella notte, mentre i tecnici azzurri erano in pellegrinaggio alla parrocchia di Cracovia come da promessa fatta prima di un 2-1 epopeico, i ‘tecnici’ dell’economia continentale raggiungevano un accordo che si spera riporti, nel medio periodo non troppo lungo, un minimo di speranza “a voi che non uscite” (dall’euro monetario, si intende).

Patto per la crescita, ricapitalizzazione diretta delle banche e meccanismo antispread: eccole, le intese di massima raggiunte non prima delle 4 del mattino, dopo una maratona di 13 ore (altro che supplementari e rigori, qui si torna ai tempi in cui se si pareggiava si ripetevano le partite…).

In definitiva, i Paesi della zona euro hanno spiegato che il MES potrà ricapitalizzare le banche direttamente, e non più attraverso i governi nazionali. Questa possibilità potrà essere adottata non appena ci sarà una sorveglianza unica a livello europeo. “La Commissione presenterà a breve le proposte per attivare l’articolo 127/6 dei Trattati (dettagli entro il 3 luglio)” che permette il passaggio della vigilanza bancaria alla Banca centrale europea. Gli aiuti bancari verranno anche in questo caso sottoposti a “condizioni appropriate”. L’obiettivo è quello di spezzare il drammatico circolo vizioso tra bilanci bancari e bilanci sovrani: e, per venire incontro all’Italia, anche il cancelliere tedesco Angela Merkel ha concesso la possibilità di godere degli aiuti dell’EFSF e del MES senza condizioni particolari, e senza il controllo della Troika.

E SuperMario Monti? Alle 5 del mattino, sottolineando che domenica sarà a Kiev per la finalissima tra Italia e Spagna (speriamo porti bene …), si è lasciato andare ad un cauto ottimismo. “L’Italia si è battuta per queste misure ma non abbiamo intenzione di avvalercene, tuttavia ritenevamo che fosse un meccanismo utile in linea di principio. La zona euro ne esce rafforzata“. Anche secondo la Merkel? “E’ una buona decisione soprattutto per quanto riguarda la crescita e la lotta alla disoccupazione”, il succo del discorso per noi poveri mortali non laureati in macroeconomia mondiale.

Ah, giusto per completezza: stamattina lo spread è crollato sotto i 410 punti con ripresa generale delle Borse europee (quasi come la Germania dopo il missile ai 125 all’ora di Balotelli).

Tra titoli sensazionalistici e intrecci più o meno sensati, probabilmente solo figli degli amanti sfegatati delle coincidenze, ci resta il dolce ricordo di una notte ‘decisa’ da due Mario molto diversi, ma entrambi talmente italiani che forse, per un giorno o magari due (ma fate anche tre) a qualcuno verrà voglia di provare a restare qui, nel Paese dei balocchi, dei (mancati) biscotti, dei fannulloni veri o presunti, dei terremotati che nessuno già considera più ma che sono ancora la, a resistere e soffrire con dignità e coraggio, figli pure loro di un 28 giugno ai limiti dell’ hitchcockiano.

Matteo Peppucci

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