Tra i tanti argomenti, la lotta alla pandemia e la scuola, passando poi alle riforme della Pubblica Amministrazione e della Giustizia, toccando temi quali il divario di genere che ancoora persiste nel nostro paese e gli investimenti per il Mezzogiorno.
Gli investimenti sono appunto la chiave fondamentale per capire come le riforme saranno strutturate, grande enfasi è stata messa sul Next Generation EU, i fondi del cosiddetto Recovery Fund, e sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Non sono mancati i ringraziamenti di Draghi al Presidente della Repubblica Mattarella e all’ex premier Conte, per il quale si sono sollevati numerosi applausi ma anche alcuni fischi in aula. Nel complesso, il discorso di Draghi ha richiamato all’unità, all’europeismo e all’atlantismo, evitando di dare un’etichetta alla natura del nuovo governo.
“Un esecutivo come quello che ho l’onore di presiedere, specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, è semplicemente il governo del Paese. Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti, dei propri elettori come degli elettori di altri schieramenti, anche dell’opposizione, dei cittadini italiani tutti.“
Governo Draghi: tutte le tappe per la formazione del nuovo esecutivo
Draghi: “Senza l’Italia non c’è l’Europa”
Il primo spunto del Premier, dopo il richiamo all’unità, ha riguardato l’appartenenza all’Unione Europea e all’Euro.
“Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione.“
L’irreversibilità dell’euro suona anche come un monito a Matteo Salvini. Il senatore e leader della Lega aveva infatti affermato nei giorni scorsi come “di irreversibile ci fosse solo la morte“. La Lega sarà chiamata nelle prossime ore a votare la fiducia al governo, ma Draghi ha subito messo in chiaro che non ci saranno spazi per i sovranismi.
Draghi: il punto sulla pandemia
Dopo l’Europa il premier Draghi è passato a fare il punto sulla situazione pandemica del nostro paese e sulle indicazioni per uscirne.
Disoccupazione, povertà e disuguaglianza tra le principali conseguenze della pandemia in Italia: “Le previsioni pubblicate la scorsa settimana dalla Commissione europea indicano che sebbene nel 2020 la recessione europea sia stata meno grave di quanto ci si aspettasse – e che quindi già fra poco più di un anno si dovrebbero recuperare i livelli di attività economica pre-pandemia – in Italia questo non accadrà prima della fine del 2022, in un contesto in cui, prima della pandemia, non avevamo ancora recuperato pienamente gli effetti delle crisi del 2008-09 e del 2011-13“.
Vaccini e sanità. Draghi ha poi proseguito parlando del piano per uscire dalla pandemia, attraverso le vaccinazioni e una riforma al sistema sanitario che parta dalla sanità territoriale.
“Il punto centrale è rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale, realizzando una forte rete di servizi di base (case della comunità, ospedali di comunità, consultori, centri di salute mentale, centri di prossimità contro la povertà sanitaria). È questa la strada per rendere realmente esigibili i “Livelli essenziali di assistenza” e affidare agli ospedali le esigenze sanitarie acute, post acute e riabilitative. La “casa come principale luogo di cura” è oggi possibile con la telemedicina, con l’assistenza domiciliare integrata.”
Draghi: “fare il possibile per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno”
Per quanto riguarda la scuola, particolare attenzione è stata porta sul recupero delle ore perse nel 2020 e su una riforma che vada ad adeguare l’istruzione italiana agli standard europei.
Il primo passo è investire sugli istituti tecnici: “In Francia e in Germania, ad esempio, questi istituti sono un pilastro importante del sistema educativo. È stato stimato in circa 3 milioni, nel quinquennio 2019-23, il fabbisogno di diplomati di istituti tecnici nell’area digitale e ambientale. Il Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza assegna 1,5 miliardi agli ITIS, 20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate.“
Il premier ha poi proseguito parlando di università e ricerca, investendo per puntare a una ricerca che venga riconosciuta a livello internazionale.
Draghi: “Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”
Spazio all’ambiente e alla transizione ecologica. Draghi non si è infatti risparmiato sui cambiamenti climatici, riportando studi secondo i quali la pandemia potrebbe aver avuto origine dallo spazio che l’uomo ha sottratto alla natura.
“Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane.“
Dall’ambiente al lavoro. Uno dei punti citati da Draghi nel suo discorso riguarda il mondo del lavoro e il sostegno ai centri per l’impiego: “Centrali sono le politiche attive del lavoro. Affinché esse siano immediatamente operative è necessario migliorare gli strumenti esistenti, come l’assegno di riallocazione, rafforzando le politiche di formazione dei lavoratori occupati e disoccupati. Vanno anche rafforzate le dotazioni di personale e digitali dei centri per l’impiego in accordo con le regioni. Questo progetto è già parte del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza ma andrà anticipato da subito.“
Parità di genere e Mezzogiorno. I due principali divari che continuano a segnare il nostro paese sono quello di genere e quello tra Nord e Sud. Su entrambi il premier ha rivolto attenzione durante il suo discorso, delineando quello che sarà il programma per cercare di ridurre le disparità.
“Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro.“
E ancora sul Mezzogiorno:
“Sviluppare la capacità di attrarre investimenti privati nazionali e internazionali è essenziale per generare reddito, creare lavoro, invertire il declino demografico e lo spopolamento delle aree interne. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre creare un ambiente dove legalità e sicurezza siano sempre garantite. Vi sono poi strumenti specifici quali il credito d’imposta e altri interventi da concordare in sede europea.”
Draghi: “Imparare a prevenire piuttosto che a riparare”
La parte finale del discorso del premier Draghi è dedicata a come realizzare gli obiettivi descritti prima, quindi all’utilizzo dei fondi del Next Generation EU e ai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza i cui termini per la presentazione in Commissione Europea si avvicinano alla scadenza.
“Il precedente Governo ha già svolto una grande mole di lavoro sul Programma di ripresa e resilienza (PNRR). Dobbiamo approfondire e completare quel lavoro che, includendo le necessarie interlocuzioni con la Commissione Europea, avrebbe una scadenza molto ravvicinata, la fine di aprile.”
Le riforme. “Il Next generation EU prevede riforme. Alcune riguardano problemi aperti da decenni ma che non per questo vanno dimenticati. Fra questi la certezza delle norme e dei piani di investimento pubblico, fattori che limitano gli investimenti, sia italiani che esteri.”
Così inizia la parentesi del programma Draghi sulle riforme. Riforme che riguarderanno la giustizia, la pubblica amministrazione, il fisco. Per quest’ultima. il Presidente del Consiglio intende nominare una Commissione di esperti che incontri le parti sociali e che proceda a una riforma in grado di ridurre l’evasione e il carico fiscale.
“In questa prospettiva va studiata una revisione profonda dell’Irpef con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività. Funzionale al perseguimento di questi ambiziosi obiettivi sarà anche un rinnovato e rafforzato impegno nell’azione di contrasto all’evasione fiscale.“
Un programma ambizioso e che per poter essere rispettato ha bisogno della partecipazione di tutte le forze politiche. È per questo che l’appello finale del neo-premier è rivolto a tutto il Parlamento, alla ricerca dell’unità.
“Questo è il terzo governo della legislatura. Non c’è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento. È un sostegno che non poggia su alchimie politiche ma sullo spirito di sacrificio con cui donne e uomini hanno affrontato l’ultimo anno, sul loro vibrante desiderio di rinascere, di tornare più forti e sull’entusiasmo dei giovani che vogliono un Paese capace di realizzare i loro sogni. Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia.”
Il voto di fiducia in Senato inizierà alle 22 di questa sera, domani toccherà alla Camera esprimersi sulla nascita del nuovo governo. I numeri ci sono, la sfida di Draghi sarà quella di poterli preservare fino alla fine della legislatura.
I punti chiave del programma Draghi
Di seguito il video del discorso integrale del Premier Draghi al Senato. Qui invece la trascrizione integrale del discorso.
(Fonte governo.it)
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