Divorzio: niente assegno a chi guadagna più di 1.000 euro

Divorzio: niente assegno di mantenimento all’ex coniuge che percepisce uno stipendio superiore a mille euro al mese.

Redazione 29/05/17
Importantissima novità in materia di divorzio e assegno di mantenimento: dopo la storica sentenza del 10 maggio della Corte di Cassazione, interviene adesso il Tribunale di Milano a stabilire che il limite oltre il quale l’ex coniuge può dirsi economicamente indipendente è di mille euro al mese. Oltre tale cifra, dunque, non dovrebbe essere riconosciuto il diritto all’assegno di divorzio.

Vediamo allora insieme cosa potrebbe cambiare a partire da quest’anno.

Per approfondire, visita la nostra sezione dedicata al Divorzio.

 

L’ex coniuge è indipendente con 1.000 euro al mese

Per la prima volta dalla sentenza della Cassazione che ha stabilito l’irrilevanza del precedente tenore di vita nella determinazione dell’assegno divorzile, quindi, un tribunale determina anche quale sia la soglia di guadagno massima per la concessione del beneficio.

L’ordinanza presidenziale del 22 maggio della IX sezione del Tribunale di Milano stabilisce che un parametro importante (seppur non esclusivo) per determinare l’effettiva indipendenza economica dell’ex coniuge è dato dall’ammontare degli introiti: al di sopra di mille euro al mese si è considerati autosufficienti e non si ha diritto ad alcun assegno.

Questo essenzialmente perché, secondo la legge, la soglia massima oltre la quale un cittadino non può più accedere al patrocinio a spese dello Stato è oggi fissata a 11.528,41 euro annui. Dunque, pressappoco, mille euro al mese.

Assegno di divorzio solo se l’ex coniuge non è autosufficiente

Un primo passo importante, dunque, verso la completa rivoluzione degli assegni di divorzio che sembra ormai già avviata.

La citata sentenza della Corte di Cassazione n. 11504/2017, infatti, ha stabilito che l’assegno all’ex coniuge deve essere garantito solo quando questi non possieda mezzi sufficienti a garantire la propria indipendenza economica. Niente più calcoli basati sul tenore di vita goduto dal coniuge durante il matrimonio, quindi: la concezione dei rapporti tra uomo e donna è cambiata e il matrimonio stesso (e dunque il divorzio) è ormai considerato dalla società una scelta consapevole tra due cittadini adulti.

Le nuove regole sull’assegno sono già applicabili

L’ordinanza presidenziale del Tribunale di Milano, dopo le numerosissime discussioni di queste settimane, ha dato forma più concreta a quanto stabilito dalla Cassazione: i “mezzi sufficienti” che soli servono a determinare il diritto all’assegno divorzile sono stati finalmente quantificati con precisione.

Quello che forse è di maggior interesse, tuttavia, è che per il Tribunale le nuove regole sull’assegno di mantenimento sono già applicabili alle cause di divorzio attualmente in corso. Nel caso di specie, il Tribunale ha espresso un parere sulla richiesta di una donna separata dal marito ma con uno stipendio fisso di circa 1.700 euro mensili. Il parere è stato, per l’appunto, negativo: sorte simile potrebbe toccare a tutti gli ex coniugi che si trovano in una situazione simile.

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