Divorzio breve, approvato il ddl che riforma matrimonio e codice civile

Redazione 29/05/14
Pronti, via e il divorzio breve ottiene già il primo ok. Appena arrivato il aula, il ddl sull’abbreviazione dei tempi di separazione tra coniugi si è visto tributare il primo sì quasi unanime, da una Camera dei deputati per la verità semideserta.

Disposizioni in materia di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi: è questo il nome di un provvedimento che potrebbe entrare presto nella storia della società italiana, quando e se dovesse davvero diventare legge a tutti gli effetti. QUI IL TESTO

Sono stati 380 i voti favorevoli degli eletti a Montecitorio, contro i 30 no e i 14 astenuti che siedono nell’emiciclo guidato da Laura Boldrini. La proposta è stata rispolverata nelle scorse settimane dopo un lungo stand by nei cassetti delle Commissioni, fino al recente storico, quarantesimo anniversario del referendum.

Più volte rivisitata, e, ora, arrivata alla versione forse definitiva, la linea del disegno di legge sul matrimonio, che andrà a modificare gli articoli del codice civile sulle unioni coniugali, riscrive la disciplina che regolamenta le pratiche di divorzio, riducendo sensibilmente i tempi della separazione legale, come noto piuttosto lente e farraginose nell’ordinamento italiano.

Il parere favorevole sul ddl del divorzio breve è arrivato dai banchi di Partito democratico, MoVimento 5 Stelle, Forza Italia, Scelta civica, Sinistra, Ecologia e Libertà e Fratelli d’Italia. Dunque, anche i grillini, reduci dal deludente esito alle elezioni europee, hanno acconsentito all’approvazione del ddl sul divorzio breve, allineandosi alla posizione della maggioranza, in questo caso allargata anche a destra, con l’esclusione della Lega Nord.

Queste le principali novità del ddl sul divorzio breve:

TEMPI ACCORCIATI. Se prima servivano 3 anni di separazione per vedersi riconosciuto l’atto di separazione e dunque il divorzio, adesso i limiti di tempo si abbassano a 12 mesi sul fronte della separazione giudiziale e a 6 per quella consensuale, sia che ci si trovi  in presenza di figli oppure no. Il conteggio dei mesi, in caso di separazione avvenuta in tribunale, parte dal momento dell’atto di notifica.

COMUNIONE DEI BENI. L’accordo sulla comunione dei beni decade nell’istante preciso in cui il giudice acconsente alla residenza separata dei coniugi, o, in alternativa, quando viene sancito l’addio in forma consensuale.

VALIDITA’ IMMEDIATA. La legge, non appena avrà ricevuto l’ok anche del Senato, andrà applicata anche per le cause di separazione in corso d’esame.

 

 

 

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