La traiettoria anti-fumo nel nostro Paese, in realtà, era già stata pressoché integralmente delineata. Sono infatti diverse le città che già da tempo hanno predisposto ordinanze sindacali ad hoc specificatamente indirizzate all’interdizione del fumo in alcuni luoghi pubblici, come stadi e zone verdi. In particolare, il disegno di legge presentato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, si è concentrato sulla tutela dei minori, molto spesso vittime involontarie del fumo passivo. In aggiunta infatti al divieto di fumo in auto, il Ddl ha riservato grande attenzione agli ambienti scolastici, dove le bionde sono state totalmente bandite, non soltanto dagli edifici (come stabiliva il caro vecchio divieto di fumare nelle classi e nei corridoi), ma anche dai giardini, dai cortili e persino dai parcheggi.
Il no tassativo si estende a chiunque: una volta entrati nell’area off limit, insegnati ed allievi saranno tutti tenuti all’astensione totale. Fino ad ora il livello di tolleranza alle classiche bionde veniva a dipendere dal ‘tenore’ discrezionale del singolo Istituto, tante sono state in tal senso le scuole che hanno sempre chiuso un occhio difronte alle ‘discrete’ pause-sigaretta di professori e ragazzi sotto l’ombra risicata dei cortili. Ora però sulle scrivanie dei presidi sono arrivate a pesare le ‘altisonanti’ circolari anti-tabacco. A seguito delle polemiche sulla supertassa, il disegno di legge dichiara guerra anche alle innovative e-cig. Il Ddl specifica inoltre le correlate indicazioni che, tanto i pacchetti tradizionali quanto le nuove ‘confezioni elettroniche’, devono specificatamente segnalare.
E non è tutto, per quanto attiene alle e-cig anche l’apposizione della composizione dei liquidi sulle scatole diventa obbligatoria, così come il valore della concentrazione di nicotina sulle ricariche. Le reazioni all’azione di contrasto non si sono fatte attendere, l’operazione preventiva infatti è già partita con diversi blitz da parte di alcuni genitori presso i licei capitolini, i quali si sono prontamente allineati alla campagna anti-fumo. La lotta al tabagismo è sicuramente un’opera degna di approvazione e consensi, tuttavia l’accanimento contro il popolo, peraltro innocuo se rispettoso della tutela altrui (si può parlare al massimo di autolesionismo), dei fumatori, estendendosi al divieto nei luoghi ‘aperti’ e a quelli ‘privati’ (come la propria auto) rischia di sfociare in un’arma a doppio taglio. ‘Estirpare’ dalla radice la presenza dei fumatori nelle scuole infatti non implica l’automatico allontanamento dei ragazzi dal fumo: anche perché, si sa, la proibizione incondizionata, paradossalmente, molto spesso conduce alla sperimentazione ‘curiosa’ proprio di ciò che non si può.
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