“Sono usciti dei documenti che contengono numeri parziali e non spiegati – ha rincarato la dose Fornero – e questo non è mai una bella cosa. Il ministro non ha mai voluto dire che i numeri non debbano essere dati: io dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati. E allora dare dei numeri così, su questioni che interessano molti italiani è molto improprio e deresponsabilizzante. Quindi questo è un episodio grave, che danneggia il Governo, anzi forse proprio per danneggiare il Governo”.
Ovviamente, le polemiche ‘a corredo’ non si sono fatte mancare. A cominciare da Antonio Di Pietro (Idv), che ha parlato di precise responsabilità della stessa Fornero. “Non può giocare sempre allo scaricabarile, dando dei numeri diversi da quelli forniti dall’Inps. Non si rende conto delle conseguenze sociali provocate dalle sue scelte”. Anche Angelino Alfano, del Pdl, direttamente da Twitter, si sofferma sul valore sociale del problema. “Quando si parla di esodati dobbiamo renderci conto che dietro il dramma ci sono padri e madri di famiglia”. Più laconica, invece, Vera Lamonica, segretaria confederale della Cgil in rappresentanza dei Sindacati, convinta che “la relazione dell’Inps resa nota lo scorso 22 maggio, non ieri, costituisce, seppur tardivamente, un primo dato di trasparenza”. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, accusa invece il Ministro Fornero di ingenerosità: “Abbiamo fiducia nei vertici dell’Inps che hanno condotto a vari livelli l’istituto con efficienza e senso di responsabilità. Ecco perché sono francamente ingenerose le critiche”.
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