L’attività lavorativa svolta nella fascia oraria individuata dal legislatore ha comportato una disciplina ad hoc che prevede, per il lavoratore chiamato a svolgere l’attività lavorativa in quella determinata fascia oraria, una retribuzione maggiorata.
Fatta questa breve premessa, si considera, quindi, “lavoro notturno” quello svolto tra le ore 24.00 e le ore 5.00 del mattino e, conseguentemente, viene riconosciuto “lavoratore notturno” chi lavora in questa fascia oraria per almeno 3 ore al giorno o per almeno 80 giorni lavorativi in un anno. Tale regola varia in base al CCNL cui si appartiene.
- Attenzione!!! La fascia oraria di lavoro notturno può essere ampliata, ma mai ristretta.
Chi può essere adibito al “lavoro notturno”?
Possono essere adibiti al “lavoro notturno” i dipendenti il cui status psicofisico venga valutato positivamente dal medico competente per l’azienda o da una struttura sanitaria.
Il datore di lavoro è tenuto a effettuare tali controlli con cadenza biennale. La violazione di questo obbligo comporta per il datore di lavoro delle pesanti sanzioni:
- l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 1.349,00 euro a 4.131,00 euro.
Non tutti possono svolgere lavoro notturno. Sono escluse le seguenti categorie:
- donne gestanti;
- minori di anni 18;
- lavoratrici madri con figli di età inferiore a 3 anni, oppure il lavoratore padre in alternativa alla madre;
- lavoratrice/lavoratore che sia l’unico genitore affidatario fino al compimento del 12° anno di età del bambino;
- lavoratrice/lavoratore con a carico un soggetto che rientra tra quelli indicati dalla legge 104.
Come viene determinata la retribuzione per il lavoro notturno?
Quanto alla retribuzione i lavoratori notturni hanno diritto a una maggiorazione della stessa che viene stabilita nel CCNL cui si aderisce.
Per esempio chi lavora nel settore metalmeccanico ha diritto a un plus del 20% se il turno è sino alle ore 22; del 30% se va oltre le ore 22.
- Se il turno di notte cade in un giorno festivo il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione del 60%.
Si noti bene: il legislatore ha riconosciuto il lavoro notturno come usurante e faticoso e, per questo, riconosce al lavoratore il diritto alla pensione anticipata.
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