Diritto alla Mobilità: non aver paura della stazione dei treni

Art. 16 della Costituzione Italiana

Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.

Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.

Sul sito «Sintesi della legislazione dell’UE» si legge:

L’integrazione dello spazio europeo si realizza attraverso il diritto alla mobilità per tutti: i trasporti rivestono in effetti una dimensione sociale e di coesione, grazie alla riduzione delle disparità regionali, alla rottura dell’isolamento e all’accesso alla mobilità per le persone con disabilità.

Il diritto alla mobilità è un diritto quindi limitato solo da esigenze di “sanità e sicurezza” e da diritti di tutela dell’ambiente e di salute (prevalenti sul diritto di circolazione, anche se in Italia si è ancora ben lontani dall’adeguamento del sistema dei trasporti a questi due aspetti).

Si parla di mobilità sostenibile laddove la mobilità, pur permettendo la libera circolazione, sia tale da non pesare sulla società dal punto di vista degli impatti ambientali e sanitari (e delle loro conseguenze economiche). Tutto ciò comporta una pianificazione mirata, ovvero valutazioni di sostenibilità nella gestione e pianificazione del trasporto, affinché possano essere scongiurate situazioni di congestione ed inquinamento nelle nostre aree urbane.

Un esempio di pianificazione è il “giardino del diritto alla mobilità” nella stazione di Crotone, ovvero il ripristino del vecchio giardino all’interno della stazione e la restituzione a dignità e fruibilità dei cittadini.

La proposta è stata di Italia Nostra e grazie all’impegno dell’amministrazione Comunale (la manutenzione del giardino rientrerebbe di fatto nelle competenze delle Ferrovie dello Stato) è stato possibile realizzarla. Oggi il giardino potrà essere “adottato” dalle varie associazioni per conservarlo e migliorarlo.

La riqualificazione di questo giardino simboleggia la necessità di non abbandonare, ma di potenziare il trasporto ferroviario.

Nelle grandi aree metropolitane italiane piuttosto che nei piccoli centri abitati l’area in cui si trova la stazione ferroviaria è generalmente “sconsigliata”, perché ritenuta “pericolosa”. Spesso però il pericolo è legato solo al degrado in cui quest’area riversa. Quello di Crotone è un esempio da seguire in molte delle nostre realtà.

Roberta Lazzari

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