Questa modalità di diretta comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate equivale ad una novità che rientra a pieno titolo nell’adeguamento dell’iter previsto per la gestione dei rapporti con i contribuenti, dietro l’obiettivo manifesto di accrescere il grado di fiducia da parte dei cittadini e di conseguenza, si presume, facilitare l’osservanza degli obblighi tributari.
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E’ questo l’intento che si cela dietro l’invio anticipato delle 65mila lettere di avviso ai contribuenti che non hanno ancora fatto pervenire o, come anticipato sopra, non hanno compilato regolarmente presentando soltanto il quadro IVA compilato, la dichiarazione IVA per il 2014. Le comunicazioni dell’Agenzia, oltre alle email certificate, vengono trasmesse anche per posta ordinaria così da poter arrivare anche a coloro che non hanno un attivo indirizzo PEC oppure un indirizzo PEC non registrato negli elenchi pubblici.
Tali comunicazioni contengono i seguenti dati:
- cognome e nome del contribuente, oltre al codice fiscale;
- numero identificativo della comunicazione e anno d’imposta;
- comunicazione annuale dei dati IVA presentata, relativa all’anno d’imposta 2014;
- dichiarazione IVA presentata, relativa all’anno d’imposta 2014;
- protocollo identificativo e data di invio della comunicazione e della dichiarazione sopradetta.
I contribuenti che non hanno ancora presentato la dichiarazione IVA con riferimento al periodo d’imposta 2014 hanno la possibilità di regolarizzare la propria posizione attraverso la presentazione della suddetta dichiarazione entro 90 giorni dal 30 settembre 2015, pagando le sanzioni previste in porzione però ridotta. Per i contribuenti che, invece, hanno sì presentato la dichiarazione IVA 2014 apportandovi però soltanto la compilazione del quadro IVA, hanno possibilità di regolarizzare fin da subito la rispettiva posizione e gli eventuali errori, dietro ridotte sanzioni grazie al ravvedimento operoso.
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Le 65mile lettere fanno seguito alle 220mila comunicazioni preventive trasmesse dal Fisco ai contribuenti che, nonostante l’obbligo a loro carico possedendo più redditi e più datori di lavoro, non hanno presentato la dichiarazione IVA.
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