Dichiarazione dei redditi 2024: la guida completa alle agevolazioni

Paolo Ballanti 06/06/24
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Lo scorso 30 maggio l’Agenzia entrate ha pubblicato sul proprio portale istituzionale una guida sulle agevolazioni fiscali disponibili con la dichiarazione dei redditi 2024.

Dalle spese sanitarie al Superbonus sono in totale tredici le guide online, ciascuna di esse specifica per la singola agevolazione trattata, oltre ad essere aggiornate alle novità normative e ai documenti di prassi (come circolari ed interpelli) dell’Agenzia entrate.

Previsto altresì un focus sui documenti da presentare a Caf / professionisti e sulle regole che questi ultimi devono osservare in merito alla conservazione della documentazione.

Analizziamo in dettaglio le novità e regole sulle agevolazioni in dichiarazione dei redditi quest’anno.

Indice

La guida AE alle agevolazioni fiscali in Dichiarazione dei redditi 2024

L’approfondimento dell’Agenzia entrate sulle agevolazioni fiscali della dichiarazione dei redditi 2024 è disponibile collegandosi a “agenziaentrate.gov.it – L’Agenzia – L’Agenzia comunica – Guide, pubblicazioni e riviste – Guide fiscali – Agenzia informa – Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2024”.

E’ inoltre possibile scaricare la guida direttamente a questo link

Agevolazioni Dichiarazione dei redditi: 13 guide online

Le guide per la dichiarazione dei redditi di quest’anno, gratuite e scaricabili online dagli utenti in formato pdf, sono in tutto tredici, nello specifico:

– aspetti generali;
– spese sanitarie;
– interessi passivi mutui;
– spese istruzione;
– erogazioni liberali;
– premi assicurazione;
– contributi previdenziali e assistenziali;
altre detrazioni e deduzioni;
– crediti d’imposta;
– recupero patrimonio edilizio;
– riqualificazione energetica;
– bonus mobili ed elettrodomestici;
– superbonus.

Facilitare il lavoro di Caf e amministrazione finanziaria

Come precisato dall’AE nell’introduzione alle guide, l’obiettivo è quello di raccogliere in un unico documento le disposizioni normative e le indicazioni di prassi riguardanti ritenute, oneri detraibili e deducibili, crediti di imposta, erogazioni liberali e detrazioni pluriennali relative a spese per interventi edilizi.

L’opera è il frutto del lavoro svolto da un tavolo tecnico istituito tra l’Agenzia entrate e la Consulta nazionale dei Caf al fine di elaborare un compendio comune che risulti utile tanto agli operatori dei Centri di assistenza fiscale quanto agli uffici dell’Amministrazione finanziaria.

Applicazione uniforme delle regole a livello nazionale

Un altro obiettivo dichiarato è offrire a tutti gli operatori, in base ai principi della trasparenza e della collaborazione sanciti dallo Statuto dei diritti del contribuente, uno strumento che assicuri un’applicazione delle norme sul territorio nazionale.

La raccolta costituisce, allo stesso tempo, una bussola per gli uffici dell’Amministrazione finanziaria, con lo scopo di orientare in maniera uniforme anche le attività tipiche della fase di controllo formale delle dichiarazioni.

Un esempio di guida: le spese di istruzione

Per meglio comprendere le caratteristiche delle guide AE prendiamo a riferimento il documento numero quattro, dedicato alle spese di istruzione.

Nella guida sono trattate le agevolazioni fiscali in dichiarazione dei redditi per:

– spese di istruzione diverse da quelle universitarie;
– spese per istruzioni universitaria;
– spese sostenute dai genitori per pagare le rette relative alla frequenza di asili nido;
– spese sostenute in favore dei minori o di maggiorenni con disturbo specifico dell’apprendimento;
– spese sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento di ragazzi di età compresa tra cinque e diciotto anni a conservatori di musica, a istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).

Un esempio di agevolazione fiscale: le spese di istruzione non universitarie

Per la prima misura della lista citata, rappresentata dalle spese per istruzione diverse da quelle universitarie, la guida fornisce innanzitutto il rigo da compilare all’interno della dichiarazione dei redditi (modello 730) per poter fruire della detrazione fiscale. Nello specifico, il contribuente deve compilare i righi E8 / E10 indicando il codice 12.

Aspetti generali
A seguire il documento, oltre a ricordare i riferimenti normativi dell’agevolazione (articolo 15, comma 1, lettera e-bis), del TUIR) ne traccia gli aspetti generali.

La misura si concretizza in una detrazione fiscale, il cui compito è diminuire l’ammontare dell’Irpef a carico del contribuente.
La detrazione in parola, come accade di norma, si calcola applicando una determinata percentuale (in questo caso il 19%) all’ammontare delle spese sostenute dal contribuente e tassativamente previste dal legislatore.

Trattasi in particolare delle spese per la frequenza di:

– scuole dell’infanzia (scuole materne);
– scuole primarie e secondarie di primo grado (scuole elementari e medie);
– scuole secondarie di secondo grado (scuola superiore);

sia statali sia paritarie private e degli enti locali.

Limite di detraibilità
A seguire la guida si occupa del limite di detraibilità, sempre in dichiarazione dei redditi. Questo significa che la percentuale del 19% si applica non sulla totalità delle spese di istruzione ma, al contrario, su un importo massimo di 800 euro per l’anno 2023 per singolo alunno / studente.

Documentazione da controllare e conservare
La guida indica i documenti che il contribuente deve esibire e conservare ai fini del riconoscimento dell’agevolazione.
Ci riferiamo in particolare alle ricevute e quietanze di pagamento recanti gli importi sostenuti nel corso del 2023 per le spese di istruzione (non universitarie), oltre che per la mensa scolastica, i servizi scolastici integrativi e il servizio di trasporto scolastico.

La ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestata al soggetto destinatario del pagamento, sia esso la scuola, il comune o altro fornitore del servizio, deve riportare nella causale l’indicazione del servizio mensa, del servizio scolastico integrativo o del servizio di trasporto scolastico, la scuola di frequenza e il nome e cognome dell’alunno.

La spesa può altresì essere documentata mediante attestazione, rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento o dalla scuola, che certifichi l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno, i dati dell’alunno / studente e l’utilizzo di sistemi di pagamento tracciabili.
 

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