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Detrazioni estese alle startup innovative: quali sono?
L’estensione al 2016 della detrazione al 19% per gli investimenti in startup innovative è diventata operativa. E’ stato, infatti, firmato dal ministero dello Sviluppo Economico il decreto che, unitamente a quello che opera in materia di nuove imprese ad alto tasso di innovazione, contiene i nuovi incentivi ed agevolazioni per accedere al Fondi di Garanzia.
Si tratta, dunque, di 2 nuovi strumenti normativi, che facilitano la costituzione di una startup innovativa senza dover far ricorso per forza al notaio.
Vuoi investire nelle startup? Ecco le agevolazioni fiscali
Per i privati
Come anticipato, i privati, per quanto concerne l’agevolazione sugli investimenti nelle startup, beneficiano di una detrazione al 19% per investimenti fino a 500mila euro nelle startup innovative. Nel caso in cui la detrazione superi l’ammontare dell’imposta lorda, l’eccedenza può essere portata in detrazione dalle imposte sui redditi dei periodi successivi non oltre il 3^.
Per le imprese
Per le imprese, invece, vi è la possibilità di dedurre dal reddito un importo pari al 20% dei conferimenti rilevanti effettuati, per un ammontare che arriva fino a 1,8 milioni. Si cresce poi al 25% se si parla di investimenti in startup a vocazione sociale, e al 27% per le aziende che sviluppano e commercializzano soltanto prodotti o servizi innovativi che hanno un elevato valore tecnologico, all’interno del settore energetico.
Le agevolazioni fiscali risultano spettare fino ad un importo complessivo dei conferimenti che non supera i 15 milioni per ogni startup innovativa.
E’ l’articolo 29 del decreto legge 179/2012, che fissa le caratteristiche degli investitori, i limiti di spesa, quali sono gli investimenti agevolati e gli elementi distintivi della detrazione, definendo con precisione tutti i benefici fiscali che sono applicati anche alle startup innovative.
Procedura semplificata anche per PMI innovative: come funziona?
Il decreto sull’accesso al Fondo di Garanzia, poi, estende alle PMI innovative la procedura semplificata.
Anche le PMI innovative, quelle istituite dal decreto legge 3/2015, il cosiddetto Investment Compact), hanno dunque la possibilità di accedere a tale Fondo senza la necessità che il gestore sia tenuto ad effettuare la valutazione del merito creditizio dell’azienda beneficiaria (svolta comunque dalla banca o dai Confidi).
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