I deputati si sono espressi a favore con 356 sì, 60 no e 9 astenuti. Montecitorio, insomma, non brulicava di presenze: 425 su 630, nonostante il ddl in esame contenesse l’affidamento, per il prossimo governo di taglio politico, di legiferare in una direzione precisa su tematiche scottanti come quelle fiscali.
Oltretutto, prima di dare l’ok al provvedimento, la Camera si è espressa anche sul voto di fiducia posto dal governo sulla delega fiscale, con numeri non dissimili in fatto di banchi vuoti.
Al voto, andavano gli articoli 1, 2 e 4 del ddl, che trattavano delle procedure sulla legiferazione in materia, sulla riforma del catasto, sull’aggiornamento del sistema di sanzioni e dissuasivo dall’evasione fiscale e, infine, sull’ammodernamento del sistema delle lotterie e dei giochi di Stato.
Grande attenzione di operatori, funzionari e utenti era naturalmente posta sull’attesissima riforma del catasto, che, stando a quanto riporta il ddl, verrà rimodulato non più sui vani effettivamente fruibili, ma sulle misure di superficie, che determineranno il valore patrimoniale dell’immobile, onde scongiurare nuove distorsioni nell‘applicazione dell’Imu.
Mano pesante, poi, contro tutte le forme di “fuga dalle tasse“. Sia che si tratti di evasione, che di elusione o, infine, di erosione fiscale, il ddl contiene le contromisure per evitare la proliferazione di questi fenomeni illeciti.
Previsti, in ddl, anche sconti degli adempimenti per le imprese o i soggetti che istituiranno valide misure di controllo per contrastare il rischio fiscale, garantendo così il maggior adeguamento possibile agli obblighi erariali.
Introdotte, in delega fiscale, anche le possibilità di non pignorabilità per beni di impresa specifici, con conseguente alleggerimento delle multe in caso di comprovato adempimento contributivo.
A proposito dei “furbetti del fisco“, verranno inasprite le procedure sanzionatorie, seconda una scala di gravità del comportamento contestato: maggiore sarà il valore di pericolosità del comportamento posto in essere, più dura sarà la linea del fisco.
Passando alla parte delle lotterie di Stato e dei videopoker, quindi, l’Aams verrà trasformata in Agenzia dei Giochi e si cercherà in ogni modo di porre in essere forti metodi di contrasto al crescente fenomeno delle ludopatie, così come indicato nel decreto Balduzzi ancora in via di ridefinizione.
Ora, il testo passerà al Senato per ottenere il via libera definitivo.
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