Il testo richiede un esame ulteriore a palazzo Madama a seguito degli emendamenti che sono stati introdotti sia in Commissione che in aula alla Camera dei deputati, modifiche, le quali, comunque, non hanno stravolto l’impianto del decreto approvato dal governo lo scorso 17 dicembre , nominato “Misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria”.
Tra le principali novità alla legislazione, il decreto aumenta, in via temporanea, le detrazioni concesse ogni semestre con le liberazioni anticipate, facendo passare il termine da 45 a 75 giorni fino al 24 dicembre 2015. In aggiunta, sempre in tema di sconti nella pena, viene concesso solo in seguito a un’attenta valutazione sulla condotta del condannato e, comunque, no è prevista in caso di pene alternative.
A proposito di affidamento in prova, invece, il decreto stabilisce l’innalzamento a 4 anni (ma solo tramite periodo di osservazione), aumentando, per converso, i poteri di intervento del magistrato di sorveglianza.
Riguardo gli arresti domiciliari, invece, viene implementato il ricorso al braccialetto elettronico, con previsione di concederli, nei prossimi mesi, a 1700 detenuti. Per le pene inferiori a 18 mesi, rimane valida la previsione che consente di scontare la condanna al proprio domicilio, salvi i casi di pericolo di fuga o la tutela della vittima.
Per i detenuti, in generale, viene istituita la figura del Garante Nazionale, composto da 3 membri, in carica per 5 anni non prorogabili. Compito della neonata struttura, la sorveglianza nel rispetto dei diritti umani sia nelle carceri che nei Cie.
Sul fronte droga, quindi, cambiano le regole sul reato del cosiddetto “spaccio lieve”: sparisce l’attenuante, diventa a tutti gli effetti reato lieve, che dovrebbe consentire il recupero dei tossicodipendenti.
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