Il documento, agli archivi con il nome di “Decreto-legge n. 126 del 2013, recante misure finanziarie per le regioni e gli enti locali”, contiene al suo interno anche la norma sui cosiddetti affitti d’oro, sulla quale, nel weekend, era emersa la volontà da parte di MoVimento 5 Stelle e Lega Nord di avanzare l’ostruzionismo. Motivo del contendere, i 44 milioni di euro.
Secondo quanto denunciato dagli esponenti del Carroccio, infatti, tra decreto salva Roma e legge di stabilità sarebbe andato in scena un rimpallo continuo sulla norma che avrebbe dovuto favorire le rescissioni di quegli oneri di affitto a carico delle Camere. A ruota il MoVimento 5 Stelle ha rivelato di aver trovato un emendamento proprio nella finanziaria che impedirebbe lo scioglimento dei canoni con i “palazzinari” che incassano gli affitti dal Parlamento.
Insomma, materia alquanto pericolosa, che, infatti, promette di destare ancora gli animi a partire da questo venerdì 27 dicembre, quando, cioè, toccherà al Senato riprendere in mano il decreto e convertirlo in legge in tempo utile, per evitare la sua decadenza e gli aiuti agli enti locali, in primis la Capitale, per cui era inizialmente stato concepito.
Anzi, è molto probabile che venerdì questo provvedimento otterrà l’ok definitivo in corrispondenza con il milleproroghe 2013 di fine anno, quasi due decreti gemelli il cui peso potrebbe andare a modificare, e non di poco, le ultime leggi votate dalla maggioranza, tra tutte, ovviamente, la legge di stabilità 2014.
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