Decreto Rilancio: conferme e novità per gli aiuti a professionisti, imprese e partite iva. Elenco completo

Redazione 15/05/20
La bozza del Decreto Maggio (ex Decreto Aprile) poi chiamato Decreto Rilancio, presentata e approvata dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio, reca conferme e novità circa le misure a sostegno di lavoratori, famiglie e imprese, delle quali si è ampiamente parlato nell’ultimo periodo.

Si ricorda infatti che, In occasione dell’audizione del Ministro dell’Economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, tenutasi il 28 aprile 2020, nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Documento di economia e finanza 2020, il Ministro aveva esposto le nuove misure in programma per fronteggiare l’emergenza sanitaria che dovevano essere adottate nel decreto Aprile, ora divenuto Decreto Maggio.

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Decreto Rilancio Maggio: le misure a sostegno di imprese ed economia

Si ricorda che l’avvio della “Fase 2”, sta determinando la graduale riapertura delle attività imprenditoriali e commerciali che, tuttavia, necessitano di sostegno concreto per affrontare la ripresa.

A tal fine, con il Decreto Rilancio sono stati previsti aiuti concreti e immediati di sostegno alle imprese e agli altri operatori economici con partita Iva, compresi artigiani, lavoratori autonomi e professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria anche mediante finanziamenti a fondo perduto.

Vediamo alcune delle misure introdotte con il Decreto non ancora pubblicato in Gazzetta, ma il cui contenuto è stato confermato dal Presidente del Consiglio Conte in un lungo comunicato stampa e che pertanto non dovrebbe più subire modifiche sostanziali.

Decreto Rilancio Maggio: esonero versamento IRAP

La situazione di crisi da COVID-19, ha spinto il Governo a prevedere l’esonero dal versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 e dalla prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020.

Rimane fermo l’obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.

Possono godere dell’agevolazione:

-le imprese con un volume di ricavi non superiore a 250 milioni,

-i lavoratori autonomi, con un volume di compensi non superiore a 250 milioni.

Risultano invece esclusi dalla misura le banche e gli altri enti e società finanziari nonché le imprese di assicurazione, le Amministrazioni e gli enti pubblici.

Decreto Rilancio Maggio: finanziamento a fondo perduto per piccole imprese e lavoratori autonomi

Al fine di sostenere i soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica, Il Decreto Rilancio prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore di soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo titolari di partita IVA, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa.

I requisiti richiesti:

-ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019

-ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai 2/3 dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Si ricorda inoltre che, per i soggetti che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019, il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi.

Restano invece esclusi:

-i soggetti che hanno cessato l’attività alla data del 31 marzo 2020,

-gli enti pubblici di cui all’articolo 74, ai soggetti di cui all’articolo 162-bis del Tuir

-i contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27, 38 o 44 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 (Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, Indennità lavoratori dello spettacolo, Istituzione del Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19).

L’ammontare del contributo:

L’ammontare del contributo a fondo perduto viene determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019, come segue:

-20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a quattrocentomila euro nell’ultimo periodo d’imposta;

15 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro nell’ultimo periodo d’imposta;

10 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a un milione di euro e fino a cinque milioni di euro nell’ultimo periodo d’imposta.

Si specifica inoltre che l’ammontare del contributo a fondo perduto è riconosciuto per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Inoltre, il contributo non concorrerà alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.

Il contributo a fondo perduto sarà erogato, nella seconda metà di giugno, dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto in conto corrente bancario o postale intestato al beneficiario previa istanza telematica inoltrata da parte dello stesso. Si attende il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate che definisca le modalità di presentazione della domanda.

Decreto Rilancio Maggio: Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo

E stata prevista l’istituzione di un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati a:

-attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico

-esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo.

Possono godere dell’agevolazione:

– i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione

-con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente

Condizione essenziale per godere di questa agevolazione è l’aver subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% per cento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.

Si fa inoltre presente che le strutture alberghiere risultano comprese indipendentemente dal volume di affari registrato nel periodo d’imposta precedente.

In caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo, il credito d’imposta spetta nella misura del 30% dei relativi canoni. Tale credito d’imposta è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa ovvero in compensazione, successivamente all’avvenuto pagamento dei canoni, e non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive. Può essere ceduto al locatore o al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari

Decreto Rilancio Maggio: abolizione versamento prima rata IMU

E’ prevista l’abolizione del versamento della prima rata dell’IMU, quota-Stato e quota-Comune in scadenza alla data del 16 giugno 2020 per i possessori di immobili classificati nella categoria catastale D/2, vale a dire alberghi e pensioni, a condizione che i possessori degli stessi siano anche gestori delle attività ivi svolte. La norma prevede la stessa agevolazione per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e fluviali.

Decreto Rilancio Maggio: rafforzamento patrimoniale

Per le piccole e medie imprese, è prevista la detraibilità per le persone fisiche e della deducibilità per quelle giuridiche, per il 2020, del 20% della somma investita dal contribuente nel capitale sociale di una o più società per azioni, in accomandita per azioni, a responsabilità limitata, anche semplificata, cooperativa, che non operino nel settore bancario, finanziario o assicurativo.

L’investimento massimo detraibile/deducibile non può eccedere l’importo di euro 2.000.000.

L’ammontare, in tutto o in parte, non detraibile/deducibile nel periodo d’imposta di riferimento può essere portato in detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche nei periodi d’imposta successivi, ma non oltre il terzo.

Alle stesse società è riconosciuto, a seguito dell’approvazione del bilancio per l’esercizio 2020, un credito d’imposta pari al 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale e comunque nei limiti previsti dal decreto (con un tetto massimo di 800.000 euro). La distribuzione di riserve prima del 1° gennaio 2024 da parte della società comporta la decadenza dal beneficio per il contribuente che ha sottoscritto l’aumento di capitale e per la società stessa e l’obbligo per tutti i beneficiari di restituire gli importi, unitamente agli interessi legali.

Decreto Rilancio Maggio: criteri e finalità dei contributi a fondo perduto

Si ricorda che il Ministro Gualtieri, nella citata audizione del 28 Aprile, aveva ricordato che i nuovi interventi di supporto alle imprese, avrebbero tenuto conto di due criteri: la dimensione e l’impatto avuto dalla crisi sulle stesse.

Gli aiuti a fondo perduto hanno come finalità quella di garantire la tenuta del sistema delle imprese. Tra le misure si era infatti parlato di rafforzamento patrimoniale per contribuire all’assorbimento delle perdite generate dalla crisi, di potenziamento (con maggiore digitalizzazione dell’economia) del piano del Green Innovation Deal che è importante in molti ambiti lavorativi ed educativi in questa fase di emergenza sanitaria, alcune semplificazioni burocratico amministrative e dello stanziamento di fondi per garantire alle imprese e ai professionisti la riscossione dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni per forniture, appalti e prestazioni professionali.

Il Ministro Gualtieri aveva inoltre ricordato la conferma del Consiglio europeo della necessità di prevedere lo strumento del “Recovery Fund” da dotare di risorse comuni reperite attraverso l’emissione di titoli europei da destinare, anche con trasferimenti a fondo perduto ad interventi di sostegno all’economia e alla ripresa nei Paesi più colpiti dalla crisi.

Al fine di comprendere l’importanza dei finanziamenti a fondo perduto, si ricorda che questi sono prestiti di denaro che non sono destinati ad essere restituiti (in termini di capitale e interessi) dal beneficiario. Le erogazioni vengono effettuate in forma agevolata allo scopo di restituire al richiedente un equilibrio finanziario, fornendo un’iniezione di liquidità.

Spesso sono gli enti europei a concedere tali finanziamenti con funzione di promozione delle attività d’impresa.

Tali risorse, si differenziano dalla possibilità, già precedentemente prevista, di richiedere i prestiti con garanzia dello Stato.

 

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